USA: disattivati oltre 14.000 pozzi di petrolio e gas inattivi

Oltre 14.000 pozzi di petrolio e gas inattivi nelle acque offshore del Golfo del Messico, nelle acque interne e nelle zone umide degli Stati Uniti non sono collegati
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Secondo un articolo pubblicato su Nature Energy, oltre 14.000 pozzi di petrolio e gas inattivi nelle acque offshore del Golfo del Messico, nelle acque interne e nelle zone umide degli Stati Uniti non sono collegati. Tappare e abbandonare questi pozzi potrebbe prevenire i rischi ambientali, ma complessivamente potrebbe costare oltre 30 miliardi di dollari. Le norme federali e statali impongono agli operatori di tappare e abbandonare i pozzi dopo la cessazione della produzione di petrolio o gas.

Il processo prevede il posizionamento di tappi di cemento nel foro e nella parte superiore del pozzo. In questo modo si evita la fuoriuscita di idrocarburi e di altre forme di inquinamento ambientale dal pozzo e si impedisce all’acqua salata sotterranea di inquinare i serbatoi di acqua dolce sotterranea. I pozzi offshore di petrolio e gas hanno costi di produzione, investimento, smantellamento e ambientali diversi rispetto ai pozzi onshore.

I dati dei pozzi in USA

I ricercatori combinano i dati delle agenzie federali e statali statunitensi sui pozzi offshore nel Golfo del Messico, compresi quelli nelle acque federali offshore e statali di Texas, Louisiana e Alabama. Gli autori hanno scoperto che 14.000 pozzi non produttivi non sono stati tappati e abbandonati, di cui 13.000 in acque statali o federali poco profonde. È probabile che questi pozzi rappresentino un rischio ambientale maggiore rispetto ai pozzi in acque federali profonde.

Utilizzando un modello di previsione dei costi, gli autori stimano che i costi per tappare e abbandonare tutti questi pozzi siano superiori a 30 miliardi di dollari. Nelle acque federali, le “supermaggiori” (Chevron, Shell, ExxonMobil, ConocoPhillips, BP, Total ed Eni e i loro precedenti storici o le loro acquisizioni) potrebbero essere responsabili dell’88% di questi costi, in quanto proprietari attuali o precedenti dei pozzi.

Gli autori hanno rilevato che in questa regione ci sono più pozzi inattivi e non produttivi che non sono stati tappati e abbandonati che pozzi attualmente attivi. I risultati evidenziano sia l’importanza ambientale di dare priorità alla chiusura dei pozzi statali e di acque poco profonde, sia la potenziale responsabilità finanziaria per le aziende.

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