Esercitazione della Protezione Civile, Curcio: “Mai più un’altra Sarno”

Sarno ricorda le vittime della frana del 1998. Le parole del capo dipartimento della protezione civile Curcio: "Da quella tragedia è nato un modello di prevenzione"
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“Oggi ci esercitiamo perché quello che è accaduto quella volta non accada più”. Lo ha affermato il direttore della Protezione Civile della Regione Campania, Italo Giulivo in occasione dell’esercitazione svolta a Sarno nel giorno in cui ricorre il 25esimo anniversario della tragica frana che provocò 160 morti nei quattro comuni colpiti. “Oggi è il giorno della memoria”, ha aggiunto Giulivo. “Da lì è nato il sistema di allertamento di protezione civile ed i comuni hanno redatto i piani di protezione civile”. Nell’ambito dell’esercitazione è stato allestito anche un apposito campo di accoglienza per simulare tutto l’iter da mettere in campo in caso di emergenza. Una prova per testare il corretto funzionamento e la tenuta del sistema di Protezione Civile, basato sulla previsione e prevenzione oltre che sugli interventi in emergenza.

L’esercitazione ha preso il via proprio da una allerta meteo e ha mostrato sul campo quale sarebbe oggi, a 25 anni di distanza, la risposta del sistema di Protezione Civile. Sono stati simulati, inoltre, la ricerca dispersi a seguito di una colata di fango, il soccorso a feriti, il recupero di un animale bloccato in montagna, il soccorso di un ferito nel fiume, le operazioni di rimozione materiali detritici da una vasca. Nella prova sono stati impegnati i volontari con i mezzi della colonna mobile regionale, Soccorso Alpino, le unità cinofile, squadre ed elicotteri dei Vigili del Fuoco e della Regione Campania.

Giornata di riflessione e sensibilizzazione

Una giornata di riflessione e sensibilizzazione a cui ha partecipato anche Fabrizio Curcio, capo dipartimento della Protezione Civile. “Sarno è una tragedia nazionale, non dimentichiamo il dolore che ha provocato quell’evento e dal quale il sistema di protezione civile è riuscito ad apprendere lezioni importanti – ha detto Curcio – Da Sarno nasce tutta la filiera dell’allertamento, nasce il monitoraggio del territorio, nasce il potenziamento dell’analisi pluviometrica. Nasce il sistema previsionale meteorologico che oggi noi conosciamo e che ancora opera”.

Il capo dipartimento della Protezione Civile, inoltre, ha ribadito la necessità di lavorare sul fronte della prevenzione: “Ci occupiamo di prevenzione solo durante l’emergenza e invece dobbiamo ragionare e spingere molto sulle attività previsionali e di prevenzione”. Sarno, con le sue 137 vittime, fu la città maggiormente colpita dalla frana. “Sarno ha pagato un tributo in vite umane eccessivo, ci furono 137 vittime nella nostra città, 160 in tutto il cratere; 420 furono le case distrutte e quasi il doppio quelle danneggiate con quasi 3mila sfollati”, ha ricordato il sindaco Giuseppe Canfora. “Bisogna sapere che il rischio zero non esiste ma dobbiamo fare di tutto per far si che questo rischio sia quanto più vicino allo zero. Sarno grazie alle opere idrauliche è una città molto più sicura e grazie agli interventi realizzati i cittadini possono vivere con più tranquillità e sicurezza”.

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