“L’allerta rossa sull’Etna segnalata tempestivamente dal Dipartimento regionale di Protezione civile, due giorni fa, per ‘l’altissima probabilità di accadimento imminente o in corso di fontane di lava’, ha imposto uno sconvolgimento dell’attività degli operatori turistici presenti sull’Etna”. Lo afferma Francesco Russo Morosoli, patron della funivia dell’Etna del Rifugio Sapienza di Nicolosi.
“Un’allerta, però – aggiunge in una nota – seguita ieri da un evidente ridimensionamento della situazione, stando alla segnalazione dell’Ingv, che indica la fine dello sciame sismico e ‘il passaggio di allerta a livello giallo, cioè attività eruttiva di bassa-media intensità’. Un passaggio così repentino e sbrigativo da portare con sé conseguenze disastrose per gli operatori turistici dal punto di vista economico e dell’immagine. Molto rumore per nulla avrebbe detto Shakespeare, però con conseguenze disastrose in termini economici e di tutela del brand Etna, visto anche il panico scatenato tra i turisti costretti all’evacuazione il pomeriggio di due giorni fa. Il divieto di escursioni oltre i 2.000 metri, poi prontamente revocato, è una chiara contraddizione. Sulle Alpi e sulle Dolomiti nessuno si sognerebbe di chiudere le attività economiche e interdire l’accesso alla montagna”.
“Sull’Etna, grazie alla perizia di noi operatori – sottolinea l’imprenditore nel comunicato – non muore nessuno per le escursioni o per le eruzioni da oltre quarant’anni. Due giorni fa le agenzie di tour operator hanno dovuto rimborsare i turisti, con danni economici devastanti. Eppure i turisti, nonostante i divieti, nella giornata di venerdì sono saliti lo stesso in quota, in barba alle ordinanze, a piedi, con un notevole livello di pericolosità per la propria incolumità. Naturalmente, noi rappresentiamo uno strumento di presidio e controllo che, con la chiusura, viene a mancar. Noi di Funivia dell’Etna, in collaborazione con le Guide alpine e vulcanologiche – conclude la nota di Francesco Russo Morosoli – siamo pronti a prenderci tutte le responsabilità sul raggiungimento delle quote e sulla modalità di gestione e trasporto dei turisti sull’Etna, attività che facciamo con ottimi risultati da settant’anni. Siamo prontissimi ad aprire un tavolo tecnico con le istituzioni a tal fine”.