Adesso il Guiness dei Primati annovera il cancro della pelle più piccolo al mondo. Si tratta di una minuscola macchia sulla guancia di una donna, Christy Staats di solo 0,65 millimetri che era quasi invisibile all’occhio umano. Tramite un’innovativa tecnologia non invasiva, un dermatologo della Oregon Health & Science University e un team multidisciplinare hanno riscontrato che era un melanoma, il tipo più pericoloso di cancro della pelle.
Per identificare questo micro-cancro cutaneo, il dermatologo Alexander Witkowski ha utilizzato una combinazione di dermoscopia – un esame delle lesioni cutanee con un dermatoscopio – e microscopia confocale a riflettanza, che è uno strumento di imaging che aiuta a monitorare e diagnosticare le lesioni cutanee senza dover incidere la pelle. Aver individuato precocemente questo cancro della pelle ha fatto guadagnare al team il Guinness World Records per il “più piccolo cancro della pelle rilevato“.
Il certificato Guinness World Records per un melanoma
Ieri, primo maggio, un giudice del Guinness World Records si è recato nell’ateneo statunitense per assegnare il certificato. Durante il processo diagnostico, il caso è stato esaminato anche da Giovanni Pellacani, professore di dermatologia presso l’Università La Sapienza di Roma. Il tumore è un micro-melanoma in situ, un tipo di cancro che si trova esclusivamente sullo strato superiore della pelle. Per Witkowski è importante perché “è stato trovato prima che avesse l’opportunità di diffondersi in altre parti del corpo“.
Christy Staats aveva da diversi anni una macchia rossa sul viso. La lesione che la preoccupava era solo un angioma a ciliegia, una crescita cutanea abbastanza comune e benigna. Tuttavia, durante la valutazione, il dermatologo ha notato un minuscolo punto vicino alla guancia destra e ha creduto che giustificasse un’ulteriore valutazione. Dopo approfondimenti, sottolinea Witkowski, “ho detto a Christy proprio lì al capezzale, ‘Penso che questo potrebbe essere il più piccolo cancro della pelle mai rilevato‘ “. La donna è grata che il suo melanoma sia stato intercettato e dice di essere convinta di essersi trovata “nel posto giusto, al momento giusto e con la tecnologia giusta“.
