Dopo più di 50 anni, gli scienziati hanno finalmente rivelato la struttura interna della Luna, dimostrando che il nostro compagno celeste più vicino ha un nucleo esterno fluido e un nucleo interno solido, simile a quello della Terra. Un team di ricercatori dell’Università della Costa Azzurra e dell’Institute of Celestial Mechanics and Ephemeris Calculations (IMCCE) in Francia ha illustrato questi risultati il 3 maggio in uno studio pubblicato su Nature.
Gli astronomi si sono interrogati sulla struttura del satellite da molto prima che qualsiasi sonda vi atterrasse. Nella prima metà del XX secolo si è acceso un dibattito sul fatto che la Luna fosse un mondo roccioso “primitivo”, come le lune di Marte Phobos e Deimos, o se avesse una ricca geologia interna.
I primi indizi su un interno simile alla Terra sono arrivati dalle missioni Apollo della NASA. I dati raccolti dagli strumenti dei lander lunari suggerivano che il corpo celeste fosse differenziato – o stratificato con materiale più denso al centro e materiale meno denso vicino alla superficie – al contrario di roccia uniforme lungo tutto il percorso. Gli astronauti Apollo hanno persino lasciato dei sismometri sulla Luna, che in seguito ha rivelato l’esistenza di terremoti lunari, secondo la NASA.
Tuttavia, solo di recente gli scienziati sono stati in grado di scandagliare gli enormi set di dati delle missioni Apollo e di altre sonde lunari per ottenere un’immagine più chiara dell’interno della luna. Nel 2011, una ricerca della NASA ha suggerito che il nucleo esterno della Luna fosse fatto di ferro fluido e creasse uno strato distinto parzialmente fuso dove incontrava il mantello. Lo studio ha anche suggerito che potrebbe avere un nucleo interno a base di ferro.
Ora, il nuovo studio ha confermato l’esistenza di questo denso nucleo interno. Utilizzando un modello computerizzato dettagliato costruito su dati geologici del programma Apollo e della missione GRAIL della NASA, che ha utilizzato un paio di sonde per monitorare il campo gravitazionale della Luna per più di un anno, i ricercatori hanno stabilito che il nucleo interno è di circa 500 km di diametro, o solo il 15% della larghezza della Luna. Questa dimensione ridotta probabilmente spiega perché gli scienziati hanno avuto difficoltà a rilevarlo, hanno sottolineato i ricercatori.
Inoltre, lo studio ha trovato la prima prova del ribaltamento del mantello sulla Luna, un processo mediante il quale il materiale fuso più caldo sale attraverso il mantello, in modo simile a quello che si osserva nelle lampada di lava. Secondo i ricercatori, ciò potrebbe spiegare la presenza di ferro sulla superficie lunare.
Ottenere una comprensione più profonda del funzionamento interno della Luna può aiutare gli scienziati a svelare ulteriormente i suoi misteri geologici, come quello che è successo al campo magnetico lunare: anche se oggi non ne è dotata, i campioni di roccia suggeriscono che una volta lo possedeva, e che rivaleggiava con quello della Terra.