Maltempo, Confagricoltura: “danni causati dalla grandinata nel Bolognese”

Messe a dura prova dalle forti piogge dei giorni scorsi le coltivazioni nei campi del Bolognese, in particolare nei territori di Valsamoggia e Castel Maggiore
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Messe a dura prova dalle forti piogge dei giorni scorsi le coltivazioni nei campi del Bolognese, in particolare nei territori di Valsamoggia e Castel Maggiore hanno dovuto fare i conti, con una forte grandinata che, nel pomeriggio ha colpito la provincia del capoluogo emiliano e regionale. A soffrire maggiormente, spiega la Confagricoltura di Bologna, la frutta e le colture di bietole, girasole, orzo e grano. Sono stati segnalati danni rilevanti, evidenzia l’associazione in una nota, anche se per la stima precisa sarà necessario attendere la prossima settimana.

“Purtroppo non ci facciamo mancare nulla in questo periodo: ieri le gelate e l’alluvione, oggi la grandinata, domani chissà cosa accadrà – osserva Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna -: confidiamo nel fatto che gli agricoltori si siano assicurati per tempo, ma da una prima ricognizione sui campi la situazione si presenta seria. Alcuni imprenditori agricoli hanno perso intere coltivazioni, mentre altri, complice l’alluvione della scorsa settimana, non possiedono più un’abitazione. Per il momento apprezziamo molto la vicinanza espressa dalle Istituzioni – aggiunge Garagnani – che sono venute a visitare i luoghi maggiormente colpiti e che hanno già attivato i primi aiuti economici di sostegno per il territorio. In ogni caso avremo bisogno di supporto anche per il futuro così da affrontare i danni indotti dal Maltempo che si paleseranno in tutta la loro portata nelle prossime settimane”.

Inoltre, sottolinea ancora, “in questo periodo solitamente si eseguono i trattamenti fitosanitari, ma i campi sono inaccessibili e comunque le piogge continue li renderebbero inutili: il rischio è di trovarsi davanti a uno sviluppo anomalo delle fitopatie. Questa – conclude Garagnani – sarebbe l’ennesima piaga a cui l’agricoltura dovrebbe far fronte, ormai con il morale a terra e con le tasche bucate”.

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