Maltempo, Iss: “Nessun rischio sanitario ma cautele”

Nelle aree colpite da alluvioni, come quelle che hanno interessato l'Emilia Romagna, può aumentare il rischio di alcune infezioni dovute alla presenza di acque stagnanti.
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Nelle aree colpite da alluvioni, come quelle che hanno interessato recentemente l’Emilia Romagna, “può aumentare il rischio di alcune infezioni dovute alla presenza di acque stagnanti. Al momento non sono segnalate situazioni particolari di rischio sanitario, ma è bene evitare alcuni comportamenti che favoriscono l’insorgenza di infezioni”. Lo sottolinea il gruppo di esperti per la prevenzione delle malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Gli esperti dell’Iss sono in contatto con i colleghi della regione, che stanno gestendo la situazione dando indicazioni aggiornate, puntuali e basate sulla situazione nelle singole aree. I possibili rischi noti, spiega l’Iss, riguardano soprattutto le infezioni gastrointestinali, la legionellosi e le arbovirosi come l’infezione da West Nile virus.

Nelle zone in cui i sistemi fognari sono danneggiati, aumenta il rischio di trasmissione indiretta o diretta di diversi patogeni gastrointestinali, dall’E. coli all’epatite A. Per ridurre il rischio di infezioni, avvertono gli esperti, la raccomandazione è bere solo acqua potabile e sicura seguendo attentamente le indicazioni fornite dalla autorità sanitarie regionali sulla potabilità dell’acque dei rubinetti, e mangiare cibo che non sia stato in contatto con acque o fanghi derivati dall’alluvione, o con superfici che possono essere state in contatto con questi. Nel dubbio gettare cibi o bevande potenzialmente contaminate. Inoltre è opportuno evitare il più possibile il contatto con le acque stagnanti, ad esempio indossando stivali o calzature robuste. Particolare attenzione va data ai bambini per i quali il contatto con l’acqua può essere visto come gioco. Resta sempre l’indicazione di lavarsi le mani con acqua e sapone ed evitare di toccarsi gli occhi e la bocca con le mani sporche di fango.

Maggior rischio di legionellosi

Alcuni studi hanno evidenziato che precipitazioni più abbondanti possono essere associate a un maggior rischio di legionellosi. Lo sottolinea il gruppo di esperti per la prevenzione delle malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss) in merito all’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna. Quando le precipitazioni sono aggravate dalle inondazioni, avvertono gli esperti dell’Iss, “aumenta la probabilità che la Legionella si trasferisca dall’ambiente naturale (fiumi e laghi) alle tubature domestiche. È quindi importante, nei casi di polmonite, effettuare anche test diagnostici specifici per Legionella”.

Inondazioni, esondazioni ed alluvioni sono inoltre associate all’aumento del rischio di alcune malattie trasmesse da insetti, incluse le arbovirosi trasmesse da zanzare, come il virus West Nile, endemico in Italia, e i virus dengue e chikungunya, che hanno dato luogo a focolai sporadici nel nostro paese. Per ridurre il rischio di infezione, afferma l’Iss, “è necessario ridurre il più possibile l’esposizione a punture di zanzare, ad esempio usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe”.

 “I possibili rischi noti dalla letteratura scientifica e dalle esperienze precedenti riguardano soprattutto le infezioni gastrointestinali, la legionellosi e le arbovirosi come l’infezione da West Nile virus”. A spiegarlo, in una nota, il Gruppo di esperti per la Prevenzione delle Malattie Infettive ISS. Nelle aree colpite da alluvioni, come quelle che hanno interessato recentemente l’Emilia Romagna, puo’ aumentare il rischio di alcune infezioni dovute alla presenza di acque stagnanti. Gli esperti dell’Iss sono in contatto con i colleghi della regione, che stanno gestendo la situazione dando indicazioni aggiornate, puntuali e basate sulla situazione nelle singole aree. Al momento non sono segnalate situazioni particolari di rischio sanitario, e’ importante comunque sottolineare che e’ bene evitare alcuni comportamenti che favoriscono l’insorgenza di infezioni.

Nelle zone in cui i sistemi fognari sono danneggiati come ricorda anche un risk assessment dell’Ecdc pubblicato in occasione delle alluvioni del 2021 nel centro Europa – si legge – aumenta il rischio di trasmissione indiretta o diretta di diversi patogeni gastrointestinali, dall’E. coli all’epatite A. Per ridurre il rischio di infezioni la raccomandazione e’ bere solo acqua potabile e sicura seguendo attentamente le indicazioni fornite dalla autorita’ sanitarie regionali sulla potabilita’ dell’acque dei rubinetti, e mangiare cibo che non sia stato in contatto con acque o fanghi derivati dall’alluvione, o con superfici che possono essere state in contatto con questi. Nel dubbio gettare cibi o bevande potenzialmente contaminate. Inoltre e’ opportuno evitare il piu’ possibile il contatto con le acque stagnanti, ad esempio indossando stivali o calzature robuste. Particolare attenzione va data ai bambini per i quali il contatto con l’acqua puo’ essere visto come gioco. Resta sempre l’indicazione di lavarsi le mani con acqua e sapone ed evitare di toccarsi gli occhi e la bocca con le mani sporche di fango”.

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