Alcuni atti da parte di alcuni esseri umani sono malvagiamente inspiegabili. Una gatta è stata brutalmente uccisa con un colpo d’arma da fuoco. Luna, una gatta di poco meno di due anni che era solita girare per le vie di un centro abitato di Torino insieme alla sua sorella gemella Stella è andata incontro a tanta brutalità da parte di un essere umano. la notte dello scorso 6 maggio. Il proprietario del gatto adesso chiede giustizia.
Maurizio Putto, il padrone dell’animale, è venuto a sapere la verità quando ha ricevuto il referto dell’autopsia sul corpicino eseguita dai medici della clinica veterinaria di Grugliasco. Ha denunciato l’accaduto Mirafiori e ha affisso un cartello perché si possano raccogliere testimonianze da chi ha assistito all’accaduto. Come riporta TorinoToday, giovedì 25, gli agenti hanno cominciato le indagini con un sopralluogo vicino all’albero dove la mattina di domenica 7 era stato trovato il cadavere, forse alla ricerca di qualche proiettile.
Una brutale uccisione
“Quando ho ritrovato Luna morta – ha affermato Putto a TorinoToday – non riuscivo a capire come potesse essere morta facendo i propri bisogni nell’aiuola vicina all’albero. Era una gatta giovane e senza problemi di salute, vedendola in quello stato mi sono chiesto come potesse essere morta in modo naturale e così ho deciso far fare l’autopsia“, racconta il proprietario della gatta.
“Anche se non ce n’erano tracce evidenti, c’era l’ipotesi che fosse stata uccisa da un fulmine, visto che quella sera era piovuto, o fosse stata avvelenata. Invece, il patologo ha detto che è stata uccisa con un’arma, probabilmente potente o da distanza ravvicinata, perché ci sono foro d’entrata e d’uscita e un canale di attraversamento. La morte è stata istantanea e questo spiega la posizione in cui è stata trovata. Probabilmente la pioggia aveva portato via il sangue“.
Putto ha spiegato a TorinoToday di aver affisso un cartello così che l’autore del vergognoso delitto possa sapere che è emersa la verità sulle sorti di Luna. “Quanto accaduto a me non deve più ripetersi“, ha auspicato il proprietario dell’animale. “Luna e Stella erano diventate di famiglia in tutto il quartiere e ora la prima è morta e la seconda non esce perché abbiamo paura, come un po’ tutti“. L’atto vergognoso è considerato reato secondo la legge italiana. Per il Codice penale, è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni chi, per mera crudeltà, provoca la morte di un animale.