Ben 10 anni fa, il 2 maggio 2013 è fu posata la prima pietra che diede inizio alla storia di Y-40 The Deep Joy e al suo ingresso nel Guinness World Record come piscina più profonda del mondo; il 2 maggio 2023, dieci anni dopo, raddoppia la struttura termale padovana. La famiglia Boaretto inizia oggi i lavori per il nuovo spazio sommerso termale che affiancherà Y-40 The Deep Joy, diventata in questo decennio un esempio mondiale mondiale di architettura, nelle attività acquatiche e non solo.
“Y-40 è sempre stata aperta alla subacquea e all’apnea, eppure si è rivelata essere un grande spazio adatto ad attività trasversali, consentendo di sviluppare branche della ricerca, della formazione e dell’arte – spiega l’architetto Emanuele Boaretto, ora nuovamente all’opera dopo avere ideato e progettato la piscina da record – Ora è tempo di dedicare uno spazio sommerso ulteriore a tutto questo, aperto all’imprevedibile, al nuovo, all’inatteso, in un’architettura innovativa dalla forte valenza turistica”.
Phi 12, la seconda grande opera italiana dell’architetto Emanuele Boaretto
Dopo le conferme internazionali in fatto di architettura subacquea con l’apertura di Divecube a Taiwan e con altri progetti e consulenze oltreoceano, Boaretto è pronto a dare l’avvio ad un nuovo lavoro nella sua nazione: Phi 12.
“Il progetto prevede per la nuova struttura ai piedi dei Colli Euganei un cilindro dal diametro eccezionale di 12 metri, come mai proposto prima nelle strutture profonde. Sarà costruita ad est dell’attuale Y-40 all’interno del parco dell’Hotel Terme Millepini, raggiungerà 30 metri di profondità e sarà anch’essa riempita utilizzando acqua di origine profonda ipertermale salsobromoiodica tra i 32° e i 34°C di temperatura – anticipa l’architetto – Sono tutte caratteristiche studiate per specifiche ragioni tecniche, messe in evidenza dalle necessità emerse negli anni di lavoro in Y-40, della quale Phi 12 è naturale sviluppo ed evoluzione.
Una piscina a cielo aperto
Boaretto continua: “sarà una piscina a cielo aperto: modalità che consentirà di calare dall’alto e accogliere speciali attrezzature di grandi dimensioni, necessarie alle attività che si andranno a sviluppare. Si tratterà, infatti, di un’evoluzione di Y-40 che ne raddoppia lo spazio acquatico, dando maggiore risalto ad alcune delle molteplici applicazioni per le quali si è dimostrato utile un simile bacino d’acqua in questi primi dieci anni”.
PHI 12, si legge Fi dodici e si scrive Ф12, deriva proprio dalla lettera dell’alfabeto greco, in matematica è il simbolo della sezione aurea, l’iniziale del nome greco dello scultore e architetto Fidia, il primo utilizzatore di tale proporzione, ma in architettura indica anche il diametro, in questo caso del cilindro di 12 metri, per l’appunto.
Dalla medicina subacquea e aerospaziale alla formazione nei soccorsi
Il riferimento non è più solo agli sport acquatici, dunque. Sarà un laboratorio scientifico-tecnologico di alto livello, utile alla ricerca medico-subacquea e aerospaziale, in grado di studiare le reazioni dei cambi pressori sul corpo umano, in collaborazione con le Università di tutto il mondo. Un luogo a disposizione dei centri di ricerca per immergere veicoli spaziali di grandi dimensioni, fruibile per la sperimentazione in assenza di gravità.
Sarà un centro internazionale di formazione di enti morali e corpi specializzati in ricerca e recupero, nella riservatezza che questi gruppi richiedono per i loro test. Il fatto che questa struttura non abbia una copertura e sia aperta verso il cielo, potrà accogliere anche le simulazioni dei salvataggi dei soccorritori in mare, avvicinandosi alla superficie dell’acqua con mezzi in volo, calandosi dall’alto.
Sarà, infine, uno studio per produzioni cinematografiche con effetti speciali, strumentazione professionale e la possibilità di ricreare più scenari adeguandoli alle diverse richieste e contesti, artistici o documentali. Un contesto che potrà riprodurre in maniera fedele scenari marini e naturalistici, set adattabili alle diverse realtà acquatiche, in grado di ospitare scenografie con strutture giganti.
Architettura come attrazione turistica: dal teatro subacqueo all’ascensore panoramico
“Anche questa nuova struttura sarà aperta ai visitatori che, pur restando all’asciutto, potranno scoprire la piscina fino al fondo, grazie ad un ascensore subacqueo panoramico trasparente che ne consentirà la visita scendendo assieme ad apneisti e sub alla base del cilindro profondo, dove vivere in diretta il momento del touch down delle persone in immersione – aggiunge l’architetto Boaretto – Inoltre, grazie alla vetrata subacquea che lo circonda interamente alla profondità di 5 metri, sarà consentito girare intorno a tutto il cilindro per assistere a spettacoli di animazione e danza interpretati in acqua, come spettatori di un vero teatro subacqueo. Sarà, così, anche un grosso attrattore di flussi turistici come già è stata Y-40 in questi primi dieci anni di vita”.
A confermarne il valore da questo punto di vista sono anche i dati sulle presenze turistiche emanati dalla Regione Veneto, dove il piccolo comune di Montegrotto Terme, al netto dei due anni di pandemia, dopo una lunga crisi ha ricominciato a registrare il segno positivo sulle percentuali turistiche dal 2014, anno di apertura di Y-40, appunto.
“Siamo felici che quest’opera abbia incrementato l’indotto turistico, dalla ricettività alla ristorazione nel territorio euganeo tutto, riposizionando le nostre terme. Ora sarà creata un’attrazione turistica ancora più ampia, in aggiunta alla precedente che già accoglieva in visita più di 100.000 persone ogni anno, centinaia di scolaresche e visitatori da quasi 100 Paesi del mondo, eguagliando alcuni tra i più popolari monumenti di Padova Urbs picta Unesco” ricorda Boaretto.
La peculiarità di questa seconda piscina
Anche in questo caso la struttura, come l’adiacente hotel terme Millepini, sarà ecosostenibile, non impiegherà acqua da bere, ma riutilizza sola acqua calda di origine profonda ipertermale salsobromoiodica, con un ciclo di filtrazione che consente un utilizzo efficiente di questa preziosa risorsa senza sprechi. «L’impiego della risorsa termale, oltre a non sprecare acqua potabile, eviterà anche di dover riscaldare l’intera struttura. Dalla piscina al bar caffetteria, dallo shop agli uffici, tutti gli ambienti saranno mantenuti in temperatura grazie alla geotermia, evitando ogni anno una produzione di oltre 1.000 tonnellate di CO2 rispetto ad un comune riscaldamento a gas per questi volumi“.
Sulle tempistiche relative all’apertura, la struttura dovrebbe essere pronta in circa due anni. “Se con Y-40 abbiamo vinto la scommessa di creare un punto di riferimento per l’architettura subacquea, che ha vantato anche eccellenti tentativi di imitazione standardizzando l’idoneità della piscina, – chiosa l’architetto Boaretto, – è ora tempo di dare un’opportunità nuova, che cambia secondo lo stile di vita delle persone per efficientamento e versatilità, con un obiettivo urbanistico socialmente utile. Un progetto architettonico è sempre un luogo della memoria, di un passato portante storia e cultura, che si fa visione e, quindi, apertura verso il futuro. PHI 12 sarà un’opera in grado di ispirare”.