Interi frutteti, oliveti e vigneti cancellati dalle frane innescate dall’ondata di maltempo che una settimana fa ha investito le colline dell’Alto Faentino, nel Ravennate. La situazione tra i calanchi di Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio è drammatica – ha rilevato Coldiretti in una nota – e la pioggia di questi ultimi giorni rischia di aggravarla ulteriormente. Si contano centinaia di frane e smottamenti con strade rurali interrotte ed ettari di coltivazioni scomparsi.
Ivo Tedioli, frutticoltore di Brisighella, ha visto scomparire i suoi campi di kiwi e albicocco, travolti dall’esondazione del Lamone e da una frana che ha modificato la morfologia di una vasta area nei pressi della Pieve del Thò: “Alle sette della sera del 2 maggio – ha raccontato – sono andato a controllare i frutteti ed era tutto a posto. La mattina successiva non c’era più nulla: due ettari scomparsi, mangiati dalla frana e dalla furia dell’acqua. Ancora oggi è impossibile accedere agli appezzamenti e quindi anche solo tentare di salvare il salvabile”.
Come Tedioli, secondo Coldiretti ci sono diverse decine di agricoltori in grande difficoltà: “Molte aziende – ha rilevato Nicola Gramentieri, responsabile Coldiretti per l’Alta Collina Faentina – sono da giorni irraggiungibili per via di strade e terreni inagibili con il rischio concreto quindi di perdere i raccolti vista l’impossibilità di eseguire le lavorazioni. Mentre sono tante le imprese zootecniche, nel tempo diventate autosufficienti per quanto riguarda la produzione di foraggio e cereali per l’alimentazione dei capi, che ora, non potendo più accedere ai campi, si trovano costrette ad approvvigionarsi all’esterno con pesanti aggravi di costi e incognite reali per la sostenibilità economica aziendale”.