I sindaci dei territori del Nuorese, piu’ colpiti dall’emergenza delle cavallette, quelli della piana di Ottana e di Noragugume, chiedono alla Regione Sardegna che le disinfestazioni siano intensificate, per evitare che anche quest’anno migliaia di ettari di coltivazioni siano devastate, per il quinto anno consecutivo. Gli interventi di disinfestazione programmati dalla Regione, attraverso l’agenzia Laore, con il Piano d’azione per arginare l’ennesima grave invasione delle locuste nel centro della Sardegna, sono partiti il 21 marzo scorso. Le schiuse delle ooteche, gli involucri in cui sono contenute le uova delle locuste, sono iniziate gia’ alla fine di marzo e con l’innalzamento delle temperature in diverse aree ci sono gia’ migliaia di insetti. L’anno scorso l’invasione aveva raggiunto circa 50 mila ettari di terreni.
“Quest’anno sappiamo che l’areale interessato dalla cavallette e’ di circa 25 mila ettari”, riferisce all’AGI Marcello Onorato, direttore del servizio Sviluppo e sostenibilita’ delle attivita’ agricole dell’agenzia regionale Laore, responsabile del piano per il contrasto alle cavallette. “Abbiamo messo 100 persone a monitorare il territorio e scoperto delle zone dove le cavallette hanno fatto i nidi in maniera impressionante. Ad esempio, nell’area di Orani ci sono 500 ettari completamente invasi e 300 ettari nella zona di Noragugume. In entrambi i casi si tratta di terreni abbandonati dove stiamo facendo i trattamenti. Stiamo agendo, ma occorre avere pazienza”.
“Sappiamo bene che, anno dopo anno”, spiega all’AGI Franco Saba, sindaco di Ottana (Nuoro), “la situazione dell’invasione delle cavallette e’ sempre peggiore, perche’ si moltiplicano in modo esponenziale. Forse, anche stavolta si e’ sottovalutata la portata del problema. Finora, da cio’ che mi risulta, dal 21 marzo scorso a oggi sono stati effettuati circa 2 mila interventi. In questo poco tempo che rimane, si dovrebbero intensificare e rafforzare le squadre sul territorio”.
In vista della campagna di disinfestazione, la Regione aveva attivato sia un’app che un numero specifico su whatsapp, per ricevere da agricoltori, allevatori o semplici cittadini e cittadine le segnalazioni e le foto dei focolai. “Il sistema di segnalazione sta funzionando”, conferma Saba, “ma si tratta di fare piu’ interventi sul campo”. Rita Zaru, sindaca di Noragugume (Nuoro), spiega all’AGI che “gli interventi di disinfestazione dovrebbero essere intensificati perche’ con l’incremento delle temperature, ovviamente, le schiuse aumentano”.
“Sappiamo bene che le disinfestazioni avranno una serie di conseguenze ma, purtroppo, per adesso non c’e’ un’altra alternativa”, dice la sindaca, “e si deve scegliere il male minore, per evitare che anche quest’anno si creino ingenti danni alle coltivazioni ed economici”. Zaru fa presente anche che “sarebbe il caso che la Regione erogasse i ristori per i 15 milioni di euro di danni annui, che sono fondamentali per la tenuta delle aziende”. “In caso contrario”, avverte la sindaca, “si rischia di decretare la morte dell’allevamento e della pastorizia nel centro Sardegna. Noi siamo una comunita’ agropastorale e di quello viviamo. Si possono chiedere dei sacrifici, ma non ancora a lungo”.
Alessandro Serra, direttore Coldiretti Nuoro-Ogliastra, contattato dall’AGI, ricorda che “dal 2019 l’associazione di categoria puntualmente sollecita degli interventi di aratura dei terreni all’inizio dell’autunno, che potrebbero essere utili ad arginare l’invasione, perche’ si porterebbero in superficie le ooteche, che contengono le uova delle locuste”. “Il problema e’ stato sottovalutato perche’ non sono state prese in considerazione le numerosissime denunce che abbiamo fatto negli ultimi cinque anni”, aggiunge Serra. “Adesso, non potendo piu’ arare, l’unica soluzione e’ geo-referenziare le aree, lavorare con strumentazione adeguata 24 ore su 24, potenziare le squadre e intensificare gli interventi di disinfestazione. I cambiamenti climatici, purtroppo, hanno enfatizzato il problema e l’auspicio e’ che con il tempo questa piaga possa ridursi e poi terminare”.
Onorato evidenzia che, in questa emergenza, il modo “per correre ai ripari e’ quello di collaborare tutti insieme, perche’ il problema delle cavallette non e’ solo di Laore o di qualcun altro”. Per Onorato quest’anno non e’ stata sottovalutata la dimensione del fenomeno perche’ “non si aveva la contezza del problema dell’anno scorso, visto che non e’ stata perimetrata con esattezza la zona di deposizione”. “Stiamo ascoltando i sindaci, aumentando il potenziale offensivo contro le cavallette”, assicura Onorato, “e prendendo altre macchine per fare i trattamenti”.