Setta del digiuno: fedeli strangolati per vedere Gesù

Setta del digiuno, i fedeli in agonia venivano strangolati per poter vedere Gesù. Altri inquietanti dettagli sul caso che ha scioccato il Kenya
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Strangolati, soffocati e seppelliti dopo essere stati privati di tutti i loro averi e aver digiunato fino allo stremo, per “poter vedere Gesù”. Assumono contorni sempre più inquietanti le misteriose morti di alcuni dei 110 seguaci (ma si sospetta che in totale possano essere quasi 500) della cosiddetta ‘setta del digiuno’ in Kenya, creata dal predicatore Paul Mackenzie Nthenge nella città costiera di Malindi. Dopo l’arresto del sedicente pastore, fondatore della ‘Good News International Church’, in relazione al ritrovamento di fosse comuni in un terreno di sua proprietà nella foresta di Shakaola, dove erano ammassati i fedeli che aveva convinto a digiunare “per vedere Gesù”, le indagini della polizia che vedono sul posto anche il ministro degli Interni Kithure Kindiki hanno portato al ritrovamento di interi nuclei famigliari con genitori e figli seppelliti insieme.

La Croce Rossa keniana stima che manchino all’appello altre 360 persone, di cui più della metà sarebbero bambini e adolescenti. Per il predicatore è stata formulata, tra le altre, l’accusa di “genocidio” e il presidente William Ruto ha parlato di “atto equiparabile al terrorismo”. Dalle prime autopsie delle vittime, alcuni adepti del culto di Mackenzie, in avanzato stato di deperimento per l’astinenza al cibo, sarebbero stati strangolati ed asfissiati prima della loro morte naturale.

La setta

Secondo la testimonianza di un fedele “pentito” della setta, lo stesso predicatore celebrava i funerali dei seguaci che venivano uccisi. Molti di loro, giunti da diverse regioni del Kenya, avevano ceduto a lui i loro averi, credendo di acquistare in cambio un appezzamento di terreno nella sua proprietà, per vivere di preghiere e di digiuni spirituali.

Le ricerche dei corpi, sospese per alcuni giorni a causa dell’incessante pioggia nell’entroterra di Malindi, sono riprese ieri e gli inquirenti sono convinti che, sparse nel terreno di 800 ettari di Mackenzie a Shakaola ci siano ancora 50 fosse comuni. In giornata, l’Alta Corte di Mombasa ha rilasciato su cauzione un eminente televangelista keniano, il pastore Ezekiel Odero, che era stato arrestato la scorsa settimana in relazione ai crimini di quello che l’opinione pubblica ha chiamato il “massacro di Shakaola”. Odero, accusato come il “collega” di omicidio e istigazione al suicidio, è ora in libertà vigilata in attesa che gli inquirenti si presentino con prove definitive a conclusione delle indagini.

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