Siccità in Veneto, nel mese di aprile sono caduti solo 71 millimetri di pioggia

Siccità persistente in Veneto. Ad aprile sono caduti solo 71 millimetri di pioggia. Sulla media storica pari a 24% in meno .Da ottobre sono caduti 415 millimetri
MeteoWeb

Si conferma in Veneto la scarsità di piogge che ha caratterizzato tutta la stagione da ottobre a oggi. Nel mese di aprile sono caduti 71 millimetri di precipitazione contro una media (1994-2022) di 93, pari al 24% in meno. Il dato emerge dal report mensile dell’Agenzia per l’ambiente Arpav. Nei sette mesi tra ottobre e aprile in Veneto sono caduti 415 millimetri contro i 605 della media degli ultimi 30 anni. Il deficit pluviometrico più elevato si registra sui bacini del Brenta, del Livenza e del Piave.

Per quanto riguarda la neve, dal primo ottobre al 30 aprile si registra un deficit del 36%. Il livello del lago di Garda, seppure in lieve crescita, si mantiene nettamente inferiore alla media. Per le falde permane la situazione di scarsità. Anche le portate dei fiumi sono ovunque prossime o inferiori alla metà della media mensile storica. Le massime precipitazioni del mese sono state registrate sulla zona di Recoaro e sul Posina e sul Monte Grappa. Le minime sono state osservate nel SudEst, ad Adria, Pettorazza Grimani, Cavarzere, Marcon e Villadose.

Le precipitazioni

Nella seconda metà di aprile ci sono state piogge degne di qualche nota, dal 19 al 21 su tutto il territorio regionale, generalmente più consistenti sulle zone montane e in qualche zona della pianura meridionale. Gli apporti complessivi sono compresi fra 5 e 50 millimetri, con valore massimo di 80 a Passo Xomo (Vicenza). Il 23 e 24 precipitazioni significative su quasi tutta la regione, salvo alcune aree di pianura, con apporti fra 5 e 30 millimetri. Il 25 piogge significative solo su parte delle Prealpi veronesi e vicentine e sulla fascia centrale della pianura, con apporti fra un e 25 millimetri.

A livello di bacino idrografico, rispetto alla media 1994-2022 sono state riscontrate ovunque condizioni di leggero deficit pluviometrico sul Tagliamento (-9%), su Adige (-12%) e sul Fissero-TartaroCanal-Bianco (-14%); di moderato deficit sul Bacino Scolante (-24%), sul Brenta (-26%), sul Lemene (-22%), sul Piave (-24%), e sul Po (-19%); deficit pluviometrico elevato sul Livenza (-48%), sul Sile (-36%) e sulla Pianura tra Livenza e Piave (- 37%). Per quanto riguarda la neve, aprile è stato freddo (-1,3 gradi), inferiore alla norma 1991-2020.

Particolarmente fredda la prima decade, al di sotto del decimo percentile (evento raro) e le altre due fresche ma nella norma. Il giorno più mite è stato il 29 aprile, il più gelido il 4. Le temperature inferiori alla media hanno così rallentato la fusione del manto nevoso. Fra il 13 e il 14 la neve è ricomparsa fin sotto i 1000 metri di quota, con apporti di 25-30 centimetri di neve molto leggera.

Dati sulle nevicate

Complessivamente nel mese sono caduti 70-100 centimetri di neve fresca a 2000 metri nelle Dolomiti e in Alpago, e 30-40 a 1600 metri nelle Prealpi. A 2600 metri il cumulo di neve fresca è stato superiore ai 120 centimetri. La sommatoria di neve fresca da ottobre evidenzia un deficit del 36%, pari a 200 centimetri di neve fresca a 2000 metri, di 130 a 1600 metri e di 70-120 nei fondovalle delle Dolomiti.

Il deficit di precipitazione è simile all’inverno scorso. La risorsa idrica nivale è simile all’inverno scorso e pari a 61-80 millimetri cubi nel bacino del Piave, 53-72 nel Cordevole e a 43-45 nel Brenta. Rispetto alla media 2005-2022, nel bacino guida del Piave il deficit dal valore mediano è del 48%, pari a circa 50 millimetri cubi di acqua equivalente.

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