Sperimentato con successo un nuovo modo per far dialogare le protesi delle mani con gli arti fantasma, un’illusione tipica che si registra in molti amputati. La nuova tecnica descritta su Science permette di trasmettere la sensazione di calore e freddo al tatto, senza usare elettrodi o interventi. La scoperta guidata da Francesco Iberite, della Scuola Sant’Anna di Pisa, coordinata da Silvestro Micera, del Sant’Anna e Politecnico di Losanna, e con il contributo di Federico Morosato del Centro Protesi Inail potrà restituire a molti amputati la sensazione del calore con un dispositivo integrabile anche nelle protesi tradizionali.
“Spesso chi subisce un’amputazione – ha detto all’ANSA Iberite – continua a sentire l’arto che ormai non c’è più, un fenomeno che può essere anche molto doloroso ma che allo stesso tempo è una sorta di porta di accesso per trasmettere le sensazioni”. Non sono ancora noti con certezza i motivi alla base dell’illusione dell’arto fantasma me probabilmente ciò è dovuto a una sorta di riorganizzazione non controllata delle terminazioni nervose e può generare molte tipologie di sensazioni, come avvertirne ancora la presenza fisica fino a essere anche molto debilitante.
Trasmettere il tatto
Negli ultimi anni era stato scoperto che nell’arto residuo ancora presente è possibile individuare una sorta di mappa di terminazioni nervose associabili alle varie parti della mano mancante e ora i ricercatori hanno scoperto che alcuni di questi punti possono non solo trasmettere il tatto ma anche le sensazioni di freddo o caldo fino a riconoscere le diverse temperature e distinguere alcuni materiali in modo simile all’arto intatto.
“In sostanza – ha concluso il ricercatore italiano – poggiando un qualcosa di caldo o di freddo in un punto posso trasmettere la stessa sensazione che si sentirebbe al pollice o all’indice. La pelle dell’avambraccio diventa una sorta di interfaccia di trasmissione e il soggetto avverte quel calore come se arrivasse da quel dito della protesi”. Dalla scoperta è stato sviluppato un prototipo, una sorta di foglio che poggiato sulla pelle trasferisce la sensazione di caldo e freddo sfruttando la ‘mappa’ delle terminazioni nervose ancora presenti corrispondenti all’arto fantasma.
Un sistema che potrebbe ora essere integrato in gran parte delle protesi in commercio e restituire a molti amputati la sensazione del calore senza dover usare complessi elettrodi o sottoporsi a interventi di chirurgia e aiutare a ripristinare a dimensione tattile dell’interazione tra persone.