Il Tar di Trento sospende l’abbattimento degli orsi Jj4 e Mj5

Per il Tar di Trento la pericolosità dell'orsa Jj4 nn è stata pienamente accertata
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Il Tar di Trento ha sospeso l’abbattimento degli orsi Jj4 e Mj5 fino al 27 giugno. “La vita degli orsi per ora è salva“, ha affermato la Lav, che ha presentato ricorso contro le ordinanze relative con altre associazioni come Enpa e Oipa. In particolare, per il Tar di Trento la pericolosità dell’orsa Jj4 nn è stata pienamente accertata: “La misura dell’abbattimento consegue all’affermazione della pericolosità dell’animale, ma tale affermazione non trova spiegazione nell’impugnato decreto, né nei due pareri dell’Ispra” visto che “nel caso in esame non sono stati eseguiti seri accertamenti al riguardo“, hanno sottolineato i giudici amministrativi.

Accogliamo con soddisfazione la decisione del Tar di Trento di sospendere provvisoriamente il provvedimento di abbattimento nei confronti dell’orsa JJ4“. Così Enpa, Leidaa e Oipa che hanno presentato congiuntamente ricorso contro i decreti del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. “Il provvedimento di abbattimento e quindi l’uccisione dell’orsa JJ4 non ha alcun fondamento, dal momento che esistono valide alternative“, affermano le tre associazioni. “Noi abbiamo elaborato delle proposte, che svilupperemo ulteriormente nelle prossime settimane, proprio per dimostrare che non c’è alcuna necessità di abbattere JJ4. L’orsa potrà andare a vivere in un posto molto lontano dal Casteller e soprattutto molto diverso. Ci sono dei precedenti molto incoraggianti dove gli animali sono stati trasferiti e stanno bene e vivono in situazioni compatibili con le loro esigenze etologiche“.

Enpa, Leidaa e Oipa sottolineano che si è cercato, “con la prepotenza, d’imporre un provvedimento di abbattimento che non ha nessun fondamento perché le alternative praticabili ci sono“. “Lo abbiamo in parte già dimostrato e nelle prossime settimane lo dimostreremo ancora di più. Resta inspiegabile e assurdo che la Provincia di Trento ieri abbia insistito sull’abbattimento come se fosse l’unica soluzione possibile e che il Ministero dell’Ambiente si sia “chiamato fuori” dalla decisione sulla vita dell’orsa, patrimonio dello Stato“, concludono.

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