Dopo l’esplosione della diga di Nova Kakhovka non c’è solamente una distesa di fango dove una volta scorreva il fiume Dniper, ora distese di fango caratterizzano l’estesa area che comprende regione di Kherson in direzione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Proprio in questa distesa di palude sabbiosa che sono emersi gli scheletri dei soldati nazisti che durante la Seconda Guerra Mondiale avevano invaso e occupato la regione.
Nei video e nelle foto che si sono diffuse sui social media, si possono vedere teschi ritrovati nel letto del fiume. La cosa impressionante è che uno di essi, emerge dritto dalla sabbia e indossa ancora l’elmetto di metallo. Secondo quanto ritengono gli esperti, si tratta dei resti dei caduti tedeschi nella battaglia del Dniper, combattuta tra russi e tedeschi proprio lì dove adesso si ha la controffensiva ucraina.
I teschi dei soldati nazisti apparsi dopo decenni dopo l’esplosione della diga di Nova Kakhovka
Alla fine del 1943, i soldati della Wehrmacht tentarono di resistere alle truppe del fronte sud-occidentale sovietico guidate dal maresciallo Rodion Malinovsky. Hitler era intenzionato a mantenere il controllo della riva destra del fiume in quanto non voleva perdere il tesoro delle miniere di metalli di cui la zona è ricca. Poi, nel febbraio del 1944, i tedeschi si ritirarono.
In quella che può essere definita una delle battaglie più grandi della Seconda guerra mondiale furono coinvolti 6 milioni di soldati e, secondo gli storici, le perdite delle truppe sovietiche variarono da 30.000 a 60.000 militari mentre quelle dei tedeschi toccarono quota 20.000. Un esperto di cimeli militari tedeschi in Ucraina, Oleksii Kokot, ritenne che ,mentre i caduti dell’Armata Rossa vennero regolarmente seppelliti, “i corpi dei tedeschi morti sono stati semplicemente lasciati nei campi e nelle paludi” poi sommerse con la costruzione della diga Nova Kakhovka nel 1956. E’ impressionante pensare che è stata un’altra guerra a riportarli alla luce.