I cantieri del Ponte sullo Stretto “verranno aperti nell’estate del 2024. Ho avuto le conferme dall’amministratore delegato Piero Ciucci e dal presidente Giuseppe Recchi. Naturalmente per raggiungere questo obiettivo ambizioso ci sono tutta una serie di passi da compiere. Il primo speriamo di realizzarlo entro questo mese di giugno: nomineremo i nove esperti, scienziati di altissimo livello, che seguiranno lo sviluppo di questa meraviglia della tecnica, lavorando naturalmente d’intesa con tutti gli ingegneri e i tecnici delle società coinvolte nell’impresa. Io credo che sarà il Ponte più monitorato, studiato e controllato del mondo. Aggiungo che, sempre secondo gli esperti, il primo treno potrebbe sfrecciare nel 2032“: è quanto ha affermato in merito al Ponte sullo Stretto il vice premier Matteo Salvini. Come riporta Il Giornale, Salvini risponde anche al presidente dell’Anac, Giuseppe Busia: “Gli italiani risparmieranno qualche miliardo di euro di multe che i privati avrebbero preteso dallo Stato per l’abbandono del progetto negli anni scorsi. Questa è la realtà“.
“Ribadisco che c’è già un consorzio che lo costruirà, che è quello che ha vinto la gara dieci anni fa e che è composto da italiani, spagnoli, giapponesi e consulenti statunitensi. I cinesi non ci sono e non ci saranno. Se vogliono possono venire in Italia a guardare quanto siamo bravi. Punto,” ha sottolineato Salvini, in merito alla possibilità che i cinesi possano inserirsi nella costruzione del Ponte sullo Stretto. In una intervista a Libero ha aggiunto: “Ho scritto una lettera al ministro Fitto, in modo da chiarire bene una volta per tutte la situazione. Per quanto mi riguarda il ministero che guido spenderà tutti i 40 miliardi di sua competenza. Dobbiamo solo fare qualche variazione rispetto al piano stabilito del governo precedente che, per esempio, aveva un po’ sovrastimato la necessità di impianti per il rifornimento dei mezzi ad idrogeno…“.
“A Fitto ho scritto anche che se qualche collega in qualche altro ministero non riesce a spenderli tutti e me li vuole dare, io so già come usarli. Ho un miliardo di opere contro la dispersione idrica già approvate, ma che non sono riuscito a finanziare… E poi ci sono progetti già pronti a partire che riguardano le case popolari e gli studentati. Temi che vanno affrontati seriamente, non piantando tende,” ha evidenziato il Ministro delle Infrastrutture.