Segesta: ritrovato uno splendido altare ellenistico per il culto | FOTO e VIDEO

A Segesta è stato rinvenuto uno splendido altare di epoca ellenistica, seppellito per secoli da pochi centimetri di terra e dalla vegetazione, nell'area dell'acropoli Sud
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Rinvenuto a Segesta un altare ellenistico per il culto familiare e un supporto per una scultura o un elemento di finitura
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A Segesta è stato fatto dagli archeologi un nuovo prezioso ritrovamento: seppellito per secoli da pochi centimetri di terra e dalla vegetazione, nell’area dell’acropoli Sud è tornato alla luce un altare presumibilmente di epoca ellenistica, composto da due raffinati elementi lapidei scolpiti. “Questo eccezionale reperto rinvenuto conferma l’inestimabile valore storico e artistico che i siti archeologici rappresentano per il nostro territorio – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifanitestimonianza di un passato glorioso, ancora da scoprire e interpretare. Migliorare la fruizione di questi luoghi significa permettere a turisti e visitatori di vivere esperienze culturali immersive e di godere di un patrimonio unico“.

La scoperta è avvenuta nei pressi dell’edificio denominato Casa del Navarca, in una zona finora poco esplorata, nell’ambito del progetto di manutenzione e fruizione dei fronti di scavo, proprio mentre alcuni operai ripulivano il terreno da sterpaglie e vegetazione spontanea. “Entrambi i reperti – si legge in una nota della Regione Siciliana – sono a forma di tronco piramidale, in perfetto stato di conservazione, e dovrebbero costituire un altare per il culto familiare e un supporto per una scultura o un elemento di finitura. L’altare era stato pensato per essere adagiato alla muratura e presenta nella parte mediana posteriore un alloggiamento per un gancio metallico“.

Il ritrovamento del prezioso altare ellenistico

Leggendo l’opera in senso verticale, appare un solido basamento con modanature e piccoli ovuli che ricordano delle perline; al centro un festone in altorilievo con cesti dai quali traboccano fiori e frutta; la parte superiore ricorda la partizione delle trabeazioni degli antichi templi e si chiude con delle volute di gusto ionico che delimitano i bordi di un mattone in terracotta posto in orizzontale. Probabilmente doveva sigillare lo spazio destinato a reliquie di eroi o di antenati.

Il secondo elemento riporta una superficie scalpellata per favorire l’adesione dell’intonaco che copriva almeno tre lati. Un piccolo brano, piuttosto spesso, è ancora visibile nella parte alta. Anche in questo blocco troviamo una cornice modanata e un piano orizzontale. “Il Parco archeologico di Segesta non finisce mai di stupirci – afferma l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato -. Gli scavi continuano a riportare alla luce resti sempre diversi, che aggiungono nuove prospettive e chiavi di lettura a un sito dove sono stratificate molteplici civiltà. È la conferma di un impegno profuso per restituire valore aggiunto a un luogo affascinante, attrazione per i turisti di ogni provenienza geografica“.

Dopo la scoperta di una strada lastricata e di preziose pavimentazione – aggiunge il dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali, Mario La Roccavengono alla luce opere di rara bellezza, che confermano committenze di gusto elevato e la maestria degli antichi scultori del luogo“. “La nostra intenzione, dopo i lavori di scavo e ricerca avviati con l’apporto dell’archeologa Alessia Mistretta dell’Università di Ginevra – sottolinea il direttore del Parco, Luigi Biondoè quella di valorizzare il sito e renderlo fruibile ai visitatori in sicurezza. Queste scoperte portano nuova linfa vitale a un lavoro lungo e faticoso“.

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  • altare ellenistico
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