I cinque passeggeri del sommergibile disperso nell’Atlantico dopo l’immersione verso il relitto del Titanic hanno ancora circa 20 ore di ossigeno, ossia sino a domani mattina. Lo ha riferito il contrammiraglio John Mauger della Guardia Costiera statunitense, che dirige le ricerche del sommergibile Titan, precisando tuttavia che “uno dei fattori che rende difficile la previsione è che non conosciamo il ritmo di consumo di ossigeno per occupante“. Mauger ha riferito anche che il rumore captato dalle boe sonar “è generato potenzialmente” dagli occupanti dello scafo ma che non ci sono conferme sulla natura del rumore. “Abbiamo raccolto le caratteristiche del rumore e stiamo lavorando sull’analisi di questo“, ha spiegato, aggiungendo che ci sono “varie caratteristiche”.
Ancora nessun risultato finora nelle ricerche nella zona dove sono stati rilevati dei rumori sottomarini. Lo ha riferito in una conferenza stampa il capitano Jamie Frederick, coordinatore delle ricerche della Guardia Costiera USA. “Non sappiamo ancora che tipo di rumore sia. Continueremo le ricerche in quell’area, speriamo con altri Rov nelle prossime ore”, ha aggiunto. L’area controllata finora è ampia due volte il Connecticut, ha detto ancora. Le persone a bordo del sommergibile “hanno razioni limitate a bordo ma non posso dire esattamente quante. Dobbiamo restare ottimisti e speranzosi”, ha aggiunto Frederick, secondo cui nella fase delle ricerche “ci sono molti fattori che bisogna considerare: dopo averli considerati tutti, qualche volta sei nella posizione in cui devi prendere una decisione difficile, ma non siamo ancora a quel punto”. “Se continuiamo a cercare, potenzialmente potremmo arrivare a quel punto…è una discussione che avremo con le famiglie molto prima di farla qui pubblicamente”.
La Guardia Costiera ha messo in acqua cinque vascelli per cercare il sommergibile disperso e prevede che saranno 10 nelle prossime 24 ore. Ci sono inoltre due Rov, veicoli sottomarini pilotati da remoto, ma ne sono attesi altri a breve.
In arrivo nave con robot che può scendere a 6km
Per aiutare nelle ricerche del sommergibile Titan è atteso l’arrivo nell’Atlantico della nave francese Atalante, con un robot che può raggiungere i 6mila metri di profondità. Victor 6000 ha bracci meccanici che possono essere controllati da remoto per tagliare cavi o compiere altre manovre. Il robot “non è in grado di sollevare il sottomarino da solo” ma può aiutare ad agganciarlo a una nave, ha spiegato Olivier Lefort, il capo delle operazioni navali dell’Istituto francese di ricerca per lo sfruttamento del mare (Ifremer). “Non sappiamo cosa sia successo. I rumori che si sono sentiti ci fanno sperare che il sottomarino sia sul fondo del mare e che le persone siano ancora vive, ma sono possibili altri scenari. Anche se la speranza è scarsa, andremo fino in fondo“, ha assicurato.
Secondo il capitano della Guardia Costiera americana, Jamie Frederik, è probabile che i ricercatori stiano lavorando su tre ipotesi, e cioè che il piccolo sommergibile si trovi sul fondo del mare (l’opzione peggiore perché a quelle profondità praticamente non esistono mezzi di soccorso che possono operare), nella ‘colonna’ d’acqua usata per scendere verso il relitto o in superficie. Non era la prima volta che il Titan scendeva negli abissi fino a raggiungere il Titanic: era già successo sette volte nel 2020 e altre sei nel 2021.
A bordo del sommergibile lungo sei metri e mezzo ci sono il miliardario britannico Hamish Harding, il magnate pakistano Shahzada Dawood e il figlio di Dawood, Suleman, insieme all’ad della compagnia, Stockton Rush, e l’operatore sottomarino francese Paul-Henri Nargeolet, soprannominato “Mr Titanic” per le sue frequenti immersioni nel sito.