Urso: “Riaprire le miniere italiane di materie prime critiche”

Urso:" E' necessario riaprire le miniere, i giacimenti che vi sono anche nel nostro Paese. Abbiamo riserve immense di cobalto, di titanio, abbiamo anche litio, manganese."
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“E’ necessario riaprire le miniere, i giacimenti che vi sono anche nel nostro Paese. Abbiamo riserve immense di cobalto, di titanio, abbiamo anche litio, manganese. 16 delle 34 materie prime critiche individuate sono nel nostro sottosuolo”. Lo ha detto oggi a Berlino Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy, in occasione dell’incontro trilaterale con il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck e il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire. Per Urso i giacimenti italiani ed europei vanno usati “con i nostri standard sociali e ambientali, perché non è giusto che a farlo siano soltanto il lavoro minorile in Cina o in Congo, dove c’è il più grande giacimento di cobalto del mondo. Il secondo, è in Italia”

“Non vogliamo passare dalla subordinazione energetica verso la Russia, che abbiamo pagato a caro prezzo, alla subordinazione delle materie prime che ci fornisce la Cina. Nei giorni scorsi il premier Meloni ha incontrato a Roma il cancelliere tedesco Scholz e a Parigi Macron . Questo incontro segue questi due incontri bilaterali a livello di vertice e concretizza la politica che l’Italia intende perseguire, che vede insieme le tre grandi economie europee, che insieme rappresentano la terza economia mondiale dopo Usa e Cina, i tre grandi Paesi fondatori, su quello che è la base dell’industria, dell’economia europea, cioè le materie prime critiche. I padri fondatori della Ue partirono, e non a caso dalla comunità economica dell’acciaio. Da lì nasce la sovranità europea, ce ne eravamo dimenticati e ce ne siamo accorti quando è mancata l’energia, ma non vogliamo passare dalla subordinazione dall’energia russa, che abbiamo pagato a caro prezzo, alla subordinazione dalle materie prime che ci fornisce la Cina”.

Ha ancora continuato il ministro Urso “Mi auguro che nasca un fondo strategico europeo per investire sulle imprese europee per garantire fin dall’approvvigionamento della materia prima, dai giacimenti, la lavorazione e il riciclo”. “La Francia ha un suo fondo, l’Italia ne ha un altro, ci auguriamo che sulla stessa strada la Germania metta in campo le sue risorse, per progetti comuni”. “Non abbiamo più le imprese minerarie – ha sottolineato – dobbiamo riaprire i giacimenti: su questo si base l’autonomia strategica dell’Europa, per garantire lo sviluppo e la competitività del Continente”.

Dopo questo incontro ne seguirà un altro a Roma sulle tecnologie digitali e un terzo incontro in Francia sulle tecnologie green, perché le materie prime critiche sono fondamentali per la competitività europea, per la transizione digitale e green, e dobbiamo garantire questa competitività che è alla fonte del nostro sviluppo e libertà“, ha spiegato poi il ministro, che ha ricordato come l’Unione europea, con i padri fondatori Adenauer, Schuman e De Gasperi, sia nata proprio dalla volontà comune di un lavoro sulle materie prime, come per la Ceca per il carbone acciaio.

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