Usa, tedesco che viaggiò con lo stesso sommergibile sparito: “Missione suicida”

Arthur Loibl, 60enne imprenditore della Bassa Baviera, in merito al suo viaggio con il sommergibile turistico 'Titan' nel 2021
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Una “missione suicida” e una decisione “assolutamente folle”, che “oggi non rifarei”. Lo ha detto Arthur Loibl, 60enne imprenditore della Bassa Baviera, in merito al suo viaggio con il sommergibile turistico ‘Titan’ nel 2021, lo stesso che ora risulta disperso mentre si stava recando al relitto del Titanic nell’oceano Atlantico. Loibl ha detto di temere per la sorte delle cinque persone che si trovano all’interno del sottomarino, che ha perso le comunicazioni con l’imbarcazione di supporto circa un’ora e 45 minuti dopo l’immersione domenica scorsa.

“Sono chiusi dentro, il sottomarino può essere aperto solo dall’esterno. Anche se vanno alla deriva in superficie, non possono uscire. Hanno ossigeno per 92-96 ore. Se è sparito, non hanno alcuna possibilità”, ha affermato Loibl parlando con l’emittente bavarese Br24. “Quando ho sentito la notizia, ho avuto un brivido lungo la schiena”, ha detto l’imprenditore tedesco, spiegando di conoscere personalmente il pilota e lo specialista attualmente a bordo del sottomarino scomparso. “Ero con loro in occasione della mia missione”, ha raccontato Loibl, aggiungendo di aver pagato oltre 100.000 euro per il suo viaggio due anni fa e di aver firmato una liberatoria che esonerava da ogni responsabilità la società organizzatrice OceanGate in caso di incidente.

Loibl ha affermato che anche in occasione della sua spedizione ci sono stati dei problemi tecnici e l’immersione è stata rinviata più volte a causa del maltempo. Un tubo di stabilizzazione si è rotto durante il processo di drenaggio. Di conseguenza l’esterno è stato saldato mentre i membri della spedizione erano già all’interno, ha raccontato il 60enne, secondo cui potrebbe essersi verificato un guasto tecnico anche in questa occasione.

“Il solo processo di immersione a 3.500 metri richiede due ore e mezza, e non c’è una corda di sicurezza. Ci sono forti correnti a una profondità di circa 4.000 metri. Se il collegamento di comunicazione con la nave sopra l’acqua è interrotto, penso che sia quasi impossibile che i passeggeri possano ancora essere soccorsi. Ciononostante, me lo auguro vivamente”, ha detto Loibl.

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