“Questa mattina ho firmato il mio primo atto: l’ordinanza numero 1 è quella che nomina il Presidente Bonaccini quale sub commissario per l’emergenza per la ricostruzione in Emilia Romagna; la seconda è per la nomina di Giani sub commissario in Toscana; e l’ordinanza numero 3 per Acquaroli sub commissario nelle Marche“. Questo “per avere il supporto dei territori e poter lavorare assieme” nella ricostruzione dopo l’alluvione in Romagna. Lo ha detto il Commissario designato per la ricostruzione, generale Francesco Paolo Figliuolo a Modena al termine di un incontro con gli amministratori dei territori colpiti dal maltempo, delle province di Modena e Reggio Emilia.
“Vista l’emergenza io mi prendo le responsabilità – ha precisato Figliuolo al termine dell’incontro con i giornalisti -. La mia nomina non è ancora avvenuta per motivi tecnici” ma “io ho chiesto di fare tutti gli atti in virtù del fatto che la Corte dei conti ha registrato il decreto di nomina da Commissario per la ricostruzione anche se non è ancora uscito in Gazzetta ufficiale”. Oggi, ha aggiunto il generale, “abbiamo avuto un confronto con i sindaci e i Presidenti delle Province molto interessante, serve per capire i bisogni e le esigenze del territorio. Per uscire dalle emergenze e per poter ricostruire bisogna fare squadra che sia fondata su valori di solidarietà ed eticità, valori che qui ci sono”.
Figliuolo: “gli interventi di somma urgenza saranno ristorati”
Gli interventi urgenti eseguiti dai Comuni in “somma urgenza” per far fronte all’emergenza alluvione in Romagna “saranno ristorati” perché “il portafoglio del commissario ha la capienza, il governo ha messo a disposizione le cifre necessarie”, ha assicurato Figliuolo. “Fra le principali richieste” arrivate dagli amministratori, ci sono “quelle di dare ai Comuni una boccata d’ossigeno, quindi ristorare le somme urgenze – ha spiegato Figliuolo -. Noi stiamo terminando insieme alla Regione di ricognire le attività legate alla somma urgenza e vi posso dire che la struttura a breve ristorerà, andando ovviamente a verificare i titoli giuridici, quindi i verbali di somma urgenza, quelle che sono le spese legate ad attività fatte o già in atto”.
“Sia questo tipo di imprese sia quelle legate alle attività urgenti per la messa in sicurezza del territorio che avranno esigibilità al 2023 – ha aggiunto il generale – saranno ristorate con risorse che il governo ha messo a disposizione al Commissario in quanto, da una prima analisi, c’è assolutamente la capienza finanziaria“. Sui tempi il commissario Figliuolo non si è sbilanciato, anche perché “si tratta di circa 2.200 interventi fatti in somma urgenza i cui titoli giuridici vanno verificati”.
Figliuolo: “piani speciali ma fatti in modo scientifico”
“La ricostruzione” dopo i danni provocati dall’alluvione in Romagna “prevede l’elaborazione dei piani speciali“, ma “vanno fatti in maniera scientifica ripensando il territorio e pensando a quello che è successo”. Per questo motivo, “assieme alla Regione stiamo pensando a un modello di governance”. In questo verranno coinvolte le università, l’Autorità distrettuale di bacino e i consorzi di bonifica, ha detto ancora Figliuolo. “Per la ricostruzione privata, per le imprese agricole o no, con la Regione stiamo pensando a un modello di governance, a dare degli schemi chiari per poter fare delle perizie molto in fretta, per dare una mano ai Comuni che non hanno risorse tecniche e umane tali da poter fare questo lavoro in fretta – ha spiegato Figliuolo -. Una volta che perimetreremo l’entità dal punto di vista finanziario delle somme da ristorare, sulla base della capienza che abbiamo andremo avanti e se è il caso chiederemo altre risorse in funzione di quello che verrà con la perimetrazione ufficiale che faremo insieme al territorio”.
“E’ chiaro che bisogna fare con immediatezza ma anche bene e con un metodo – ha aggiunto il Commissario -: prima la ‘somma urgenza’, in parallelo perimetriamo e mettiamo in priorità le attività legate alla messa in sicurezza del territorio. In questo momento stiamo costituendo dei gruppi di lavoro in cui oltre alla struttura commissariale ci saranno dentro la Regione, le università. Domani firmerò la convenzione con il magnifico rettore dell’Università di Bologna, poi lo farò con le Università di Modena-Reggio Emilia, Ferrara, Firenze, l’Autorità distrettuale di bacino e i consorzi di bonifica che sui territori hanno molto da dire e hanno fatto tantissimo già durante la fase di emergenza e ora stanno facendo la loro parte. Questo è il metodo di lavoro”.
Poi “la ricostruzione prevede l’elaborazione dei piani speciali, ma vanno fatti in maniera scientifica ripensando il territorio e pensando a quello che è successo“. Quello di tre mesi fa in Emilia-Romagna “è stato un evento estremo di cui non c’era traccia a livello statistico negli ultimi cento anni. Dobbiamo anche pensare – ha precisato Figliuolo – che probabilmente questo tipo di eventi nel prossimo futuro non saranno più estremi, ce li porteremo dietro come si può vedere per quello che è capitato con l’alluvione delle settimane scorse non solo in Emilia Romagna, ma anche in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia“. Quindi secondo il “metodo” pensato “dobbiamo rivedere tutti gli alvei dei fiumi, specie a monte, e poi scendendo verso valle in modo da essere sicuri di poter fronteggiare quello che è può essere il prossimo autunno o quello che può capire in inverno”.