Nel maggio del 2023, l’Emilia-Romagna è stata devastata da gravi alluvioni che hanno provocato alcuni morti e lo sfollamento di migliaia di persone, con una stima di danni pari a 8,8 miliardi di euro. La regione sta ancora subendo le conseguenze del disastro e i satelliti sono stati fondamentali per valutare i danni delle aree colpite. Tra il 16 e il 18 maggio, 350 milioni di metri cubi di acqua, equivalenti a 6 mesi di pioggia, sono caduti in 36 ore in tutta l’Emilia-Romagna, una delle regioni agricole più importanti d’Italia. Le forti piogge hanno provocato lo straripamento di 23 fiumi in tutta la regione, interessando 100 comuni e provocando più di 400 frane, che a loro volta hanno danneggiato e interrotto centinaia di strade. Le inondazioni sono state precedute da una siccità che ha inaridito la terra, riducendo la sua capacità di assorbire l’acqua.
Le immagini e i dati di osservazione della Terra sono fondamentali per i servizi di emergenza, in quanto consentono di valutare i potenziali impatti delle calamità naturali e di supportare le attività di gestione delle emergenze, ma possono anche agevolare l’analisi post-evento e la valutazione dei danni.
La piattaforma SaferPlaces del Programma InCubed dell’ESA è stata utilizzata dalla Protezione Civile dell’Emilia-Romagna per generare mappe delle acque alluvionali e della loro profondità per prendere decisioni determinanti dopo il disastro e contribuire alla valutazione dei danni delle aree colpite. La piattaforma utilizza dati satellitari, climatici e modelli basati sull’intelligenza artificiale combinati in un ambiente di cloud computing per fornire informazioni sulle aree soggette a inondazioni in tutto il mondo.
Gli algoritmi basati sull’intelligenza artificiale di SaferPlaces sono stati utilizzati per elaborare i dati del terreno e le informazioni sulle aree inondate ottenute dalla combinazione di dati in situ con diverse fonti satellitari, tra cui: Copernicus Sentinel-1 eSentinel-2, CosmoSky-Med, Planet e SPOT.
Per colmare le lacune e migliorare la precisione del rilevamento delle aree alluvionate urbane non rilevate dai satelliti, sono state integrate anche le informazioni sulle aree alluvionate e sugli edifici colpiti fornite dai comuni e i dati forniti dalla Protezione Civile dell’Emilia-Romagna.
Sono state generate mappe che ritraggono l’estensione delle aree alluvionate nei comuni più colpiti, ovvero Faenza, Cesena, Forlì e Conselice, con informazioni sulla profondità e sul volume dell’acqua. Queste mappe hanno fornito informazioni fondamentali per una valutazione preliminare dei danni provocati dalle alluvioni, per consentire alle autorità locali e centrali di stimare i danni nel più breve tempo possibile. In particolare, le mappe della profondità dell’acqua ottenute dal satellite sono state utilizzate come input per valutare le perdite economiche degli edifici colpiti.
Claudia Vezzani, Responsabile Tecnico dell’Area Rischio Idraulico dell’Agenzia di Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, ha sottolineato come “la tecnologia SaferPlaces e i dati di osservazione della Terra ci permettono di supportare in modo utile le analisi delle calamità e il calcolo delle perdite economiche“.
SaferPlaces ha anche confrontato i tracciati satellitari delle alluvioni con le mappe prodotte dal Servizio di Gestione delle Emergenze Copernicus, che era stato attivato per monitorare l’estensione delle alluvioni e delle frane nella regione. I dati radar di Sentinel-1 e i dati ottici di Sentinel-2 sono stati combinati con quelli di Cosmo-SkyMed, PAZ, SPOT e Pleiades dal 20 al 23 maggio 2023.
Stefano Bagli, amministratore delegato di GECOSistema e project manager di SaferPlaces, ha sottolineato: “Il lavoro svolto con la Protezione Civile in Emilia-Romagna è un perfetto esempio di valorizzazione delle potenzialità della piattaforma SaferPlaces e dei dati satellitari di osservazione della Terra, per supportare efficacemente la valutazione post-calamità e l’analisi dei danni“.