Oggi e sempre più in futuro la conoscenza dell’Universo passa attraverso la capacità di saper utilizzare ma massiccia mole di dati inviati dai telescopi (terrestri o spaziali) al contempo sviluppando modelli fisico-matematici basati su simulazioni numeriche che richiedono l’uso dei supercomputer. Insieme al bagaglio di conoscenze scientifiche necessarie per studiare le origini, l’evoluzione, le proprietà fisiche, chimiche e temporali degli oggetti che formano l’universo, i giovani astrofisici e cosmologi devono anche saper padroneggiare tecniche avanzate di acquisizione, elaborazione ed analisi computazione dei dati, o meglio Big Data. Per venire incontro a queste necessità della ricerca più avanzata la Scuola Normale di Pisa ha predisposto un apposito corso di dottorato in Astrofisica e Cosmologia Computazionale, le cui lezioni e attività si terranno in inglese e in un ambiente internazionale. Da questo la denominazione di PhD in Computational Astrophysics and Cosmology (Compac).
“Ci proponiamo di indirizzare i dottorandi ad un lavoro di ricerca su temi di punta nel panorama scientifico internazionale, ma vogliamo farlo insegnandogli a sfruttare al meglio le simulazioni numeriche, gli algoritmi di Machine Learning e il trattamento e l’esplorazione dei Big Data,” ha spiegato il coordinatore del corso PhD, professor Andrea Ferrara. “Le tecniche e gli approcci numerici che verranno insegnati ed implementati con rigore saranno utili non soltanto alla ricerca relativa alle Scienze dell’Universo, ma per la loro natura interdisciplinare, potranno essere eventualmente applicati a problemi inerenti ad un grande numero di discipline“.
Finanziato primariamente con i fondi del Pnrr, il corso partirà dal primo novembre di quest’anno, con la presentazione delle candidature che dovrà avvenire entro il 24 agosto (entro il 20 luglio sarà online sul sito della Scuola Normale il bando Compac per poter applicare). Ha una durata di 4 anni e prevede vari benefit, tra cui la possibilità di usufruire di prolungati soggiorni di studio e ricerca all’estero, oltre alla borsa di dottorato.