E’ morto Juris Zarins, scoprì Ubar, l’Atlantide del deserto

L'archeologo lettone naturalizzato statunitense Juris Zarins, famoso specialista del Medio Oriente, a cui si deve la scoperta della città perduta di Ubar, soprannominata l'Atlantide del deserto, è morto improvvisamente
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L’archeologo lettone naturalizzato statunitense Juris Zarins, famoso specialista del Medio Oriente, a cui si deve la scoperta della città perduta di Ubar, soprannominata l’Atlantide del deserto, è morto improvvisamente, sabato 8 luglio, nel Nuovo Messico (Usa), dove viveva, all’età di 78 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla Missouri State University, di cui era professore emerito.

Consulente dal 1974 del Dipartimento delle Antichità del Regno dell’Arabia Saudita, nel 1978 Zarins aveva ottenuto la cattedra di archeologia del Vicino e Medio Oriente alla Missouri State University, dove ha insegnato fino al 2006. Nel 1992 Zarins guidò una spedizione nella Penisola Arabica che portò all’identificazione di Ubar, la mitica “Iram dalle mille colonne”, “Iram dei Pilastri” o “la Città d’Ottone”.

Il team era composto dagli scienziati della Nasa Ronald Blom e Charles Elachi, dal regista e archeologo Nicholas Clapp e dall’esploratore britannico Ranulph Fiennes. La sua scoperta dell’antica città perduta sulla costa meridionale dell’Arabia venne celebrata anche dalla rivista “Time”. Ubar, menzionata nei racconti di “Le mille e una notte” e nel Corano, era una ricca città carovaniera, un’oasi abitata tra il 3000 a.C. e il 500 d.C.

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