Spinti dalla minaccia del cambiamento climatico, i Paesi ricchi si stanno imbarcando in un grande progetto di elettrificazione. Gran Bretagna, Francia e Norvegia, tra gli altri, prevedono di vietare la vendita di nuove auto a combustione interna nel prossimo decennio. Anche dove non si pensa a divieti, le vendite di auto elettriche stanno crescendo rapidamente. Anche le reti elettriche stanno cambiando, con i tentativi di sostituire centrali elettriche a combustibili fossili con turbine eoliche e pannelli solari. L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) calcola che nei prossimi cinque anni il mondo aggiungerà tanta energia rinnovabile quanta ne ha avuta negli ultimi 20.
Tutto ciò significa molte, tante batterie, sia per far funzionare le auto che per immagazzinare energia dalle centrali elettriche rinnovabili intermittenti. La domanda per i minerali di cui sono fatte queste batterie è in aumento. Il nichel in particolare scarseggia. L’elemento viene utilizzato nei catodi delle batterie delle auto elettriche ad alte prestazioni per aumentare la capacità e ridurre il peso. L’IEA calcola che, se vuole raggiungere i suoi obiettivi di decarbonizzazione, il mondo dovrà produrne 48 milioni di tonnellate all’anno entro il 2040, circa 19 volte di più di quanto riesce oggi. Ciò significa tra i 300 ei 400 milioni di tonnellate di metallo in totale.
Ma l’estrazione dei minerali dal fondale marino potrebbe contribuire a risolvere la carenza mondiale di metalli per le batterie, secondo quanto riporta un articolo pubblicato su The Economist. Una zona del fondale marino chiamata Clarion-Clipperton Zone (CCZ) potrebbe rappresentare un’alternativa sostenibile. Questa zona è ricca di trilioni di piccoli pezzi di nichel, cobalto, manganese e rame, tutti utili per la produzione di batterie. L’estrazione dal fondale danneggerebbe l’ecosistema marino circostante, ma avrebbe un minore impatto rispetto all’estrazione terrestre.
L’Indonesia ha fornito la maggior parte della crescita della domanda di minerali negli ultimi cinque anni, distruggendo foreste pluviali per ottenere il minerale. L’estrazione dai fondali marini, tuttavia, non riuscirà completamente a sostituire l’estrazione dalla foresta pluviale indonesiana, ma potrebbe contribuire a ridurre la pressione su quest’ultima.