La Giostra della Quintana di Foligno non è ancora iniziata ufficialmente, ma è già causa di un grave incidente che ha visto purtroppo la morte di un cavallo mentre il fantino è ricoverato in gravissime condizioni. Durante l’allenamento per l’evento programmato per l’8 luglio, infatti, il cavallo del Rione Giotti ha accusato un malore e ha disarcionato il fantino, travolgendolo. Subito dopo il cavallo è morto e l’uomo è stato portato in ospedale per un grave trauma facciale e toracico.
Non è la prima volta che LNDC Animal Protection si occupa della Giostra della Quintana: nel 2017 si interessò alla vicenda che coinvolse Wind of Passion, vittima di una frattura scomposta dell’anteriore destro e in seguito morto, e ancora prima del caso di Scheggia nel Vento che – durante l’edizione del 2013 – fu costretta a continuare la gara dopo una rovinosa caduta che le causò la frattura di una falange e in seguito fu abbattuta.
“Il paradosso è che queste persone affermano di amare i cavalli, eppure li sottopongono a degli sforzi inimmaginabili senza minimamente tenere in considerazione il loro benessere. Ci rivolgiamo quindi alle autorità con un esposto per sapere in cosa è consistito il malore che ha purtroppo stroncato il povero equide in quest’ultimo, ennesimo, caso. Probabilmente, visto che in questa occasione anche il fantino ha riportato gravi danni fisici, stavolta si riusciranno ad ottenere delle risposte più chiare”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.
L’associazione è da sempre in prima linea contro questo tipo di manifestazioni, in cui gli animali vengono sfruttati in maniera atroce, spesso senza le dovute misure di sicurezza. “Si tratta di tradizioni anacronistiche e irrispettose della vita e del benessere di animali molto più sensibili e delicati di quello che si potrebbe pensare. I cavalli, nonostante siano sempre impiegati in attività faticose e pesanti, hanno un equilibrio molto fragile e questi eventi sono la causa di troppe morti da ormai decine di anni. È ora di dire basta allo sfruttamento dei cavalli e di tutti gli altri animali usati per il puro divertimento umano. Sono esseri viventi e non oggetti da utilizzare a proprio piacimento”, conclude Rosati.