“Quanto deciso dal Consiglio di Stato in merito al futuro degli orsi Jj4 e Mj5 conferma quanto sosteniamo da mesi e da anni sulle vicende e le decisioni che riguardano la provincia autonoma di Trento e gli orsi. Ossia l’illegittimità della decisione della provincia di autonomia di Trento di procedere comunque all’abbattimento dell’orso. Non spetta, infatti, alla Provincia decidere che tipo di intervento mettere in campo tanto meno quello di condannare a morte un orso. Secondo i giudici l’abbattimento è sproporzionato, non coerente con le normative sovranazionali e nazionali che impongono l’adeguata valutazione di misure intermedie. Detto ciò, al presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti diciamo di smetterla con la caccia alle streghe che ha avviato contro gli orsi e che alimenta solo sterili polemiche e paura tra le comunità locali e i turisti”.
Lo scrive in una nota Antonio Nicoletti, responsabile aree protette e biodiversità di Legambiente, dopo l’ordinanza con cui il Consiglio di Stato ha bloccato gli abbattimenti dei due orsi Jj4 e Mj5.
“Intervenga piuttosto a livello territoriale in maniera saggia e scientifica a partire dall’attuazione dalle campagne di informazione e comunicazione su cui poco è stato fatto soprattutto nella provincia di Trento e che, invece, rappresentano uno step fondamentale per informare i cittadini e migliorare al tempo stesso la convivenza dell’orso e della comunità locale. A livello nazionale, ben venga la definizione di un piano strategico per la gestione dell’orso sulle Alpi e degli animali selvatici che abbia un approccio scientifico, ma dopo il primo tavolo tecnico che c’è stato in primavera tra Mase e associazioni ambientalisti e animalisti, ora seguano però altri passi e azioni concrete”, conclude la nota.