L’India punta alla Luna: presto tenterà un atterraggio

"Quando si tratta del nostro programma spaziale, il meglio deve ancora arrivare"
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Venerdì l’India lancerà una storica missione, che rappresenta il suo primo tentativo di atterraggio sulla Luna senza equipaggio, la prossima frontiera di un fiorente programma aerospaziale a prezzi ridotti che si avvicina rapidamente alle pietre miliari fissate dalle superpotenze globali. In caso di successo, la missione renderebbe la nazione più popolosa del mondo il 4° Paese dopo Russia, Stati Uniti e Cina ad effettuare un atterraggio controllato sulla superficie lunare.

L’ultimo capitolo del programma Chandrayaan (“Mooncraft”) arriva 4 anni dopo un tentativo concluso con un fallimento, con l’equipaggio a terra che ha perso i contatti prima dell’atterraggio. Questa volta, c’è ottimismo sul fatto che l’Indian Space Research Organization (ISRO) avrà successo, poiché punta su una futura missione lunare con equipaggio. “Siamo sicuri che questa missione avrà successo e porterà orgoglio e riconoscimento a tutti coloro che hanno lavorato per essa,” ha dichiarato ad AFP Anil G. Verma di Godrej & Boyce, il principale fornitore di motori e componenti di ISRO.

La missione di 14 giorni ha un costo di 74,6 milioni di dollari, secondo i media locali, e mira a far atterrare con successo un rover per esplorare la superficie lunare. Il lancio è in programma alle 14:35 ora locale (11:05 ora italiana) dal Satish Dhawan Space Center a Nord di Chennai.

Il programma spaziale indiano

Il programma spaziale indiano è cresciuto notevolmente in termini di dimensioni e slancio da quando ha inviato per la prima volta una sonda in orbita attorno alla Luna nel 2008. Nel 2014, è diventata la prima nazione asiatica a mettere in orbita un satellite attorno a Marte e, 3 anni dopo, l’ISRO ha lanciato 104 satelliti in un’unica missione.

Il programma Gaganyaan (“Skycraft”) dell’ISRO dovrebbe lanciare una missione con equipaggio della durata di 3 giorni nell’orbita terrestre entro il prossimo anno.

L’India si sta anche impegnando per aumentare la sua quota del 2% del mercato spaziale commerciale globale inviando in orbita payload privati ​​per una frazione del costo dei concorrenti. Gli esperti affermano che l’India può mantenere bassi i costi copiando e adattando la tecnologia spaziale esistente e grazie all’abbondanza di ingegneri altamente qualificati che guadagnano una frazione dei salari delle loro controparti straniere.

“Il meglio deve ancora arrivare”

Chandrayaan-2, il precedente tentativo di allunaggio nel 2019, è costato 140 milioni di dollari, quasi il doppio del lancio di venerdì, ma un prezzo molto più basso rispetto a iniziative simili di altri Paesi. La missione, che ha coinciso con il 50° anniversario del primo allunaggio, si è conclusa con una delusione quando il lander a perso i contatti a soli 2,1 km dal touchdown.

Il primo ministro Narendra Modi in quell’occasione aveva affermato: “Nella nostra gloriosa storia di migliaia di anni, abbiamo affrontato momenti che avrebbero potuto rallentarci, ma non hanno mai schiacciato il nostro spirito“. “Ci siamo ripresi di nuovo“. “Quando si tratta del nostro programma spaziale, il meglio deve ancora arrivare“.

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