Orsi in Trentino: accolte le sospensive per gli abbattimenti di JJ4 e MJ5

“Soddisfazione” delle associazioni animaliste “per una decisione che dà speranza e fiducia a quanti si battono per salvare questi animali”
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La Terza sezione del Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare e sospeso i provvedimenti di abbattimento degli orsi JJ4 e MJ5, impugnati dalle associazioni animaliste. L’ordinanza sarà trasmessa al Tar per la fissazione dell’udienza di merito. Secondo i giudici, “il provvedimento che dispone l’abbattimento dell’animale appare sproporzionato e non coerente con le normative sovrannazionali e nazionali che impongono l’adeguata valutazione di misure intermedie, ferma restando la disposta captivazione a tutela della sicurezza pubblica, va sospeso l’ordine di abbattimento dell’animale”. Nel provvedimento, si legge inoltre che “il quadro normativo sovranazionale impone che la misura dell’abbattimento rappresenti l’extrema ratio e che possano essere autorizzate deroghe ai divieti di uccisione delle specie protette ‘a condizione che non esista un’altra soluzione valida’ e nei soli limiti derivanti dai vincoli europei e internazionali”.

JJ4 è l’esemplare ritenuto responsabile dell’aggressione mortale ad Andrea Papi, avvenuta il 5 aprile scorso, nei boschi di Caldes in Val di Non in Trentino. JJ4 è stata catturata ed è attualmente rinchiusa al centro faunistico del Casteller, mentre MJ5 è ancora in libertà. Per JJ4 è già pronto un progetto di trasferimento presso il ‘Libearty Bear Sanctuary’ di Zarnesti in Romania.

L’allarme sociale “destato dai drammatici episodi ultimamente occorsi – si legge nell’ordinanza del Consiglio di Stato – se legittima il rafforzamento delle misure preventive diverse dall’abbattimento, non può incidere sulle valutazioni dell’amministrazione che deve continuare ad ispirarsi rigorosamente ai già citati criteri di legge al fine di trovare il punto di equilibrio ispirato a proporzionalità“. E proprio in virtù delle “lamentate carenze strutturali e nell’asserita situazione emergenziale, era compito dell’Amministrazione quello di valutare ogni misura intermedia tra la libertà e l’abbattimento dell’animale e, quindi, anche l’ipotesi del trasferimento in una struttura diversa da quelle di proprietà della Provincia, eventualmente anche fuori dal territorio nazionale”. Peraltro, dice ancora la Terza sezione “non possono condividersi gli argomenti presentati in sede di udienza dalla difesa provinciale laddove si è sostenuto che il trasporto dall’Italia ad uno Stato estero presenta rischi per l’incolumità della vita dell’animale dal momento che l’esecuzione dei provvedimenti impugnati porterebbe paradossalmente all’esito dell’immediato abbattimento dello stesso“.

Con la sospensione dell’abbattimento dei due plantigradi da parte del Consiglio di Stato, ora la vicenda ritorna al Tar di Trento che dovrà fissare una nuova udienza.

Soddisfatte le associazioni animaliste

La decisione del Consiglio di Stato, che oggi ha accolto le richieste di sospensiva per l’abbattimento degli orsi JJ4 e MJ5, “dà fiducia e speranza a quanti si battono per la salvezza degli animali condannati a morte dalla Provincia autonoma di Trento. Siamo soddisfatti”. Lo scrivono Enpa, Leidaa e Oipa, che hanno presentato insieme uno dei ricorsi di associazioni animaliste trattati a palazzo Spada. “Benché la questione resti sub judice nel merito – osservano le tre organizzazioni – ne escono rafforzate, le ipotesi alternative all’abbattimento, voluto con ossessiva tenacia, ma scarsi argomenti, dal presidente della PAT Fugatti, che sulla pelle degli orsi sta costruendo tutta la sua campagna elettorale per il voto del prossimo ottobre. La decisione odierna, però, esclude che Fugatti possa arrivare all’appuntamento con le urne da soddisfatto killer di plantigradi. Per abbattere degli orsi, animali di specie protetta e patrimonio dello Stato, uno dei quali, peraltro, già prigioniero e quindi non più pericoloso, non basta la semplice volontà politica di abbattere, sorretta dal tornaconto elettorale”.

“Il Consiglio di Stato dice chiaramente: “il provvedimento che dispone l’abbattimento dell’animale appare sproporzionato e non coerente con le normative sovrannazionali e nazionali che impongono l’adeguata valutazione di misure intermedie… si può ricorrere alla misura più grave solo ove sia provata, nei l’impossibilità di adottare la misura meno cruenta”. E i magistrati aggiungono, significativamente: “proprio in virtù delle lamentate carenze strutturali e nell’asserita situazione emergenziale, era compito dell’Amministrazione quello di valutare ogni misura intermedia tra la libertà e l’abbattimento dell’animale e, quindi, anche l’ipotesi del trasferimento in una struttura diversa da quelle di proprietà della Provincia, eventualmente anche fuori dal territorio nazionale, atteso che, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa appellata e dal Collegio di primo grado, tale misura non presenta caratteristiche “extra ordinem”, trattandosi pur sempre di una forma di captivazione realizzata mediante esternalizzazione”. Quindi “l’amministrazione potrà rivalutare – sussistendone i requisiti – le proposte provenienti dal mondo dell’associazionismo nell’ottica di valorizzazione delle forme di sussidiarietà orizzontale, nel rispetto dei vincoli della Costituzione”.

Una pronuncia che mette in plastica evidenza tutte le carenze dell’istruttoria seguita dalla PAT e lascia ben sperare per il futuro degli orsi. MJ5, in particolare, fino alla pronuncia nel merito, potrà essere catturato, ma non abbattuto”, concludono le associazioni.

L’associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA) esprime tutta la sua soddisfazione e felicità per la decisione del Consiglio di Stato di annullare i decreti di abbattimento del Presidente della provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti e quindi di salvare la vita agli orsi JJ4 e MJ5, definendo l’abbattimento una decisione spropositata. Ci auguriamo che MJ5 possa continuare a vivere felice nei boschi del Trentino e che si trovi la migliore soluzione possibile per il futuro dell’orsa JJ4″. “Ci rendiamo conto – scrivono gli animalisti – che questa è solo una battaglia vinta, anche se importante, ma che la vera sfida sarà quella di preservare la vita degli orsi liberi in Trentino in quanto riteniamo che possano essere vittime designate di bracconieri e di bocconi avvelenati”.

“Il provvedimento del Consiglio di Stato ricalca e accoglie in tutto e per tutto le argomentazioni che LNDC Animal Protection ha portato a sostegno del proprio ricorso: dal principio di proporzionalità e di gradualità delle misure da intraprendere alla tutela dell’orso prevista dalla Direttiva Habitat della UE, fino alla tutela della biodiversità recentemente introdotta nella Costituzione”. Lo si legge in una nota di LNDC Animal Protection. “Il Consiglio di Stato ha affermato che l’allarme sociale legittima il rafforzamento di misure preventive ma non l’uso della decisione più estrema. Ora auspichiamo che la Provincia di Trento cominci a mettere in atto realmente quelle forme di prevenzione che chiediamo da tempo”, afferma Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection.

Io e il collega Paolo Letrari, insieme al quale ho curato il ricorso, siamo molto soddisfatti che il nostro ricorso sia stato accolto in ogni sua parte e che sia stato ribadito l’importante principio previsto dalle norme: le misure di monitoraggio, captivazione e abbattimento sono graduali e l’ultima deve essere presa in considerazione solo come extrema ratio e in assenza di altre soluzioni percorribili. In questo caso, esiste la possibilità di trasferire gli orsi altrove e il Consiglio di Stato ha affermato che questa possibilità rappresenta una alternativa valida all’uccisione che pertanto va fermata”, commenta Michele Pezone, Responsabile Diritti Animali LNDC Animal Protection.

Lav: “pronti da settimane a trasferire JJ4 in Romania a nostre spese”

Il Consiglio di Stato ha deciso: gli orsi JJ4 e MJ5 devono essere lasciati in vita riconoscendo le buone ragioni dei legali della Lav. Stando a queste motivazioni è ormai evidente che la Provincia di Trento non può più eludere le richieste dell’associazione di trasferire l’orsa nel sicuro rifugio in Romania indicato da Lav“. Lo comunica la Lav in una nota commentando il provvedimento odierno. Il Consiglio di Stato, si legge nell’ordinanza, chiede al Tar di modificare la data dell’udienza di merito, prevista per il 14 dicembre. Questa, secondo Lav, è un’ulteriore motivazione che dovrebbe spingere la Provincia Autonoma di Trento ad accogliere subito la proposta di trasferimento di JJ4 in Romania.

Cosa dobbiamo ancora attendere per poter trasferire JJ4 nel sicuro e autorizzato rifugio in Romania?”, dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav, Animali Selvatici. “Ora che anche il più alto grado di giudizio amministrativo ha deciso di salvare la vita di JJ4 e Mj5, Fugatti non ha più giustificazioni di sorta”. “Se infatti sia il Tar di Trento prima, sia il Consiglio di Stato ora, hanno deciso di sospendere i decreti di Fugatti che avevano condannato a morte JJ4 e MJ5 – si legge nella nota di Lav – è perché fin da subito la Lav aveva offerto un’alternativa praticabile che garantiva la sicurezza dei cittadini, il pretesto utilizzato dallo stesso Fugatti per sostenere la necessità di condannare a morte i due orsi”. “Ribadiamo ancora una volta che la Lav è da settimane pronta ad avviare il trasferimento dell’orsa in piena sicurezza e a spese dell’associazione nel rifugio in Romania, dove le sarà garantita la miglior vita possibile”, commenta Vitturi.

 

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