Pichetto: “a settembre decreto per estrazione di gas italiano”

Pichetto: "utilizzare anche i giacimenti di gas dei nostri territori, altrimenti continuano a sfruttarli solo altri Paesi"
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“I primi giorni di settembre presento un decreto energia dove all’interno ci metterò tutta una serie di interventi vari che dobbiamo assolutamente fare per riordinare un po’ il quadro energia. Significa correggere una serie di cose, comunque adeguarle ai tempi“, compresa l'”opportunità di utilizzare anche i giacimenti di gas dei nostri territori. Perché altrimenti corriamo il rischio in alcune realtà, in Adriatico, che peschino solo altri Paesi“. Così il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante il primo Forum delle energie rinnovabili Renewable Thinking a Saint-Vincent (Aosta).

“Bene stoccaggio del gas, inverno senza problemi”

I piani di stoccaggio sono a buon punto, quindi credo che possiamo dare abbastanza garanzie sul prossimo inverno. Quindi senza problemi. Abbiamo diminuito – ha detto Pichetto – il consumo del gas, però teniamo presente che la diminuzione del consumo del gas è venuta più che dalla programmazione politica nazionale, dal fatto che i prezzi erano molti alti. E infatti è aumentato il prezzo della legna”. Quindi, secondo il Ministro, non si è trattato solo degli effetti di una “educazione al consumo più sostenibile” ma di “una restrizione che mi viene imposta e quindi va a colpire il portafoglio”.

Rigassificatori per 35-40 miliardi di metri cubi

La quota dei 60 miliardi di metri cubi di gas previsti al 2030 “deve avere come garanzia almeno un 35-40 miliardi da rigassificatori, perché vuol dire che la metà comunque funziona. Questo è il criterio della sicurezza, perché è chiaro che in questo momento superare i 25 miliardi di metri cubi dall’Algeria… L’Algeria è un grande Paese, in questo momento stabile, ma un grande Paese che ha il 50% della popolazione sotto i 25 anni. Pertanto con una serie di valutazioni che diventano difficili”, ha continuato Pichetto. “Il disegno che abbiamo è di evitare la dipendenza assoluta da un solo fornitore o comunque avere un fornitore che rischia di inchiodarci“.

Noi abbiamo cinque pipeline. Delle cinque – ha spiegato il Ministro Pichetto Fratin – io credo che un’operazione di previsione, anche con relativi stanziamenti, sia quella di girare Tarvisio, dove attualmente arriva una media di cinque milioni di metri cubi al giorno, quindi una cifra abbastanza modesta e che peraltro giriamo all’Austria. Passo Gries dove prendiamo gas norvegese, anche qui io ho visto gli svizzeri la settimana scorsa, abbiamo un po’ di accordi con i tedeschi, dovrebbe essere girato al contrario. Poi abbiamo l’Algeria, la Libia e il Tap, il famigerato Tap che è stato la salvezza del nostro Paese. Non avessimo avuto il Tap, avremmo dovuto chiudere un’ora al giorno l’Italia”.

E’ chiaro – ha aggiunto il Ministro – che sicurezza vuol dire essere sicuri di ogni evenienza. La dimostrazione ce l’abbiamo già adesso dalla Libia. Dalla Libia prendiamo un terzo, anche meno, di ciò che il tubo potrebbe portare. E allora come facciamo a essere sicuri? L’elemento sicurezza sono i rigassificatori, perché con i rigassificatori io posso far arrivare navi di gas da tutto il mondo“. Pichetto Fratin poi ha proseguito, con riguardo in particolare al rapporto con l’Algeria: “il piano che noi stiamo portando avanti con richiamo a Mattei non è solo una programmazione di ordine energetico, in questo caso non è di approvvigionamento, ma è invece un ragionamento, viste le strutture dei quelle popolazioni del Nord Africa, anche di cooperazione internazionale, di interesse reciproco, e che investe anche una serie di altri temi, di tipo economico, di tipo sociale, compresa l’emigrazione”.

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