Primo anno da record per il telescopio spaziale Webb

E' stato un anno da record, segnato da un successo dopo l'altro, quello del James Webb, il potentissimo telescopio spaziale nato dalla collaborazione tra le agenzie spaziali di Stati Uniti, Europa e Canada
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Dalle immagini che il 12 luglio 2022 hanno svelato l’alba dell’universo fino alla collisione di una coppia di stelle di neutroni, alla prima osservazione dell’atmosfera di un pianeta alieno e alle immagini dello spazio profondo che rivelano galassie più luminose del previsto: è stato un anno da record, segnato da un successo dopo l’altro, quello del James Webb, il potentissimo telescopio spaziale nato dalla collaborazione tra le agenzie spaziali di Stati Uniti, Europa e Canada.

“Venti anni fa sembrava fantascienza avere un telescopio con tali caratteristiche, ma James Webb ha mantenuto le promesse”, ha detto all’ANSA Michele Cantiello, ricercatore dell’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo dell”Istituto Nazionale di Astrofisica. Dei 12 mesi di attività del telescopio Webb, i primi sono serviti anche a cercare di conoscere meglio le caratteristiche dei potenti strumenti di bordo, che hanno permesso già di osservare l’universo vicino e lontano a un livello di dettaglio mai raggiunto in precedenza. Dopo la primissima immagine rilasciata in diretta dalla Casa Bianca il 12 luglio 2022, sono arrivate le prime importanti scoperte, come l’osservazione di CO2 su un pianeta esterno al Sistema Solare e distantea 700 anni luce dalla Terra.

C’è stata poi la ‘delusione’ su Trappist1- c, uno dei pianeti considerati più interessanti per la ricerca di vita aliena, che sotto lo sguardo di Webb ha dimostrato di non avere atmosfera. Ma forse i risultati maggiori sono arrivati nello studio dell’Universo primordiale, com’era pochi milioni di anni dopo il Big Bang, dove sono state osservate molte più galassie di quelle previste dalle simulazioni che sembrano oltretutto essere molto più luminose e compatte di quanto si pensasse.

“Webb ha già in parte rivoluzionato le nostre conoscenze ma il meglio deve ancora venire – ha aggiunto Cantiellotanti sono i dati ancora da analizzare e molte le osservazioni ancora pianificate. Presto potranno arrivare anche importanti novità anche sulla costante di Hubble, ossia sulle discrepanze identificate finora sul tasso di espansione dell’universo”.

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