Sono emersi nuovi ritrovamenti dell’epoca romana dalla seconda campagna di scavo nel sito archeologico della via Appia, a Roma, curata dal gruppo di ricerca dell’Università di Ferrara per il laboratorio ‘Eredità culturali e comunità’. “Gli scavi si svolgono in un’area posta a poche centinaia di metri fuori le Mura Aureliane mai indagata finora da uno scavo archeologico con finalità di ricerca, nonostante la sua forte valenza storica e culturale”, spiega Rachele Dubbini, docente del Dipartimento di Studi Umanistici di Unife e direttrice scientifica degli scavi.
L’ampliamento della trincea aperta lo scorso anno, oltre ad aver permesso la piena identificazione di alcune strutture solo parzialmente intercettate nella prima campagna di scavo, ha portato alla luce ulteriori edifici che dovevano essere presenti a ridosso del tracciato della Via Appia Antica. Le indagini archeologiche hanno confermato la natura funeraria dell’area, occupata da edifici pertinenti a famiglie o a limitati clan familiari; le strutture identificate, perlopiù colombari di piccole o medie dimensioni, sono realizzate in opera cementizia con paramenti in laterizi, alcuni dei quali di eccezionale fattura; all’interno dei vani è presente un cospicuo numero di sepolture a incinerazione, entro olle infisse nelle murature, e di sepolture a inumazione conservate in arcosoli.
Fra i ritrovamenti di maggiore interesse, una struttura in blocchi di tufo identificata sul limite meridionale dell’area di scavo. “La struttura in blocchi – spiega il direttore dello scavo, Fabio Turchetta – doveva verosimilmente segnare un confine invalicabile tra il lotto sul quale fu permessa la costruzione degli edifici funerari e un’area in cui l’edificazione di strutture fu palesemente preclusa. L’indagine archeologica che riprenderà nella campagna autunnale fornirà ulteriori dati per l’interpretazione di questa preesistenza. Scavare significa sollevare lentamente il sipario che cela da circa 1800 anni una scenografia che doveva essere di grande impatto visivo allora e che emoziona ancor più oggi“. Il 18 settembre è previsto l’avvio della terza campagna di scavo.