La Russia ha annunciato la sospensione dell’accordo per l’esportazione di grano attraverso il Mar Nero dai porti ucraini, dopo aver constatato che gli impegni con la parte russa non sono stati rispettati. “L’accordo sul grano è sospeso,” ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Il portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che “la Russia ha informato ufficialmente le parti turca e ucraina, così come il Segretariato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite“.
“Con la mancata proroga dell’accordo verranno a mancare dai mercati mondiali ben 32,8 milioni di tonnellate di grano, mais e olio di girasole che sono partiti dai porti Ucraini del Mar Nero nell’anno di attuazione dell’intesa“: è quanto emerge dall’analisi Coldiretti sulla base dei dati del Centro Studi Divulga in riferimento all’impatto dello stop al patto Onu tra Ucraina, Turchia e Russia, sul transito delle merci nei tre porti sul mar Nero di Chornomorsk, Yuzhny e Odessa. “Una decisione – sottolinea la Coldiretti – destinata a sconvolgere i mercati mondiali per il peso della produzione cerealicola dell’Ucraina. A beneficiare dell’accordo – precisa la Coldiretti – sono state nell’ordine la Cina (24%), la Spagna (18%), la Turchia (10%) e l’Italia (6%). Ma l’intesa è stata importante – sostiene la Coldiretti – anche per fronteggiare il pericolo carestia in ben quei 53 Paesi dove secondo l’Onu, la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione. Un pericolo quindi anche per la stabilità politica proprio mentre – conclude la Coldiretti – si moltiplicano le tensioni sociali ed i flussi migratori, anche verso l’Italia“.