Il WWF ha reso noto che c’è un sostanziale aumento delle tigri in Bhuthan: difatti risultano 131,28 in più di quelle stimate nel 2015 dalla prima indagine nazionale, con un incremento del 27% della popolazione negli ultimi 8 anni. Il WWF ha definito oggi questo incremento di tigri “un successo di conservazione“, come ha reso noto oggi in occasione della Giornata mondiale della tigre dal primo ministro del Bhuthan a conclusione del monitoraggio nazionale del 2021-22, condotto dal Dipartimento delle foreste e dei servizi del parco con il sostegno di Bhutan for Life, Fondazione Bhutan, Bhutan Trust for environmental conservation, Unep, Undp e del Wwf.
Questa indagine sottolinea come le principali minacce per i grandi felini in Bhutan siano: il bracconaggio, la perdita di habitat e i conflitti tra uomo e fauna selvatica costituiscono ancora oggi un pericolo per la sopravvivenza della specie a medio e lungo termine, come sottolinea il Wwf. Secondo il rapporto, ci sono delle priorità nelle azioni da realizzare per mitigare le minacce e garantire un futuro alla tigre in Bhutan. Una di esse, tra le più importanti, è proseguire gli sforzi per mitigare il conflitto uomo-tigre.
L’indagine sull’aumento delle tigri in Bhutan
La ricerca in questione riguarda l’85% della superficie del Bhutan (32.800 km²) e le tigri sono state rilevate in oltre il 15% delle 1.201 fototrappole posizionate nell’area di studio. Un dato molto importante, come osserva il Wwf, è il primo avvistamento di tigri nelle due foreste di Dagana e Pemagatshel. Il Bhutan ha il record mondiale di avvistamenti di tigri alle quote più elevate, oltre i 4.400 metri. Questo studio conferma che le tigri si riproducono a diverse altitudini, e che il Bhutan sia un’area “sorgente” per la popolazione, e quindi rappresenti un’area di fondamentale importanza per la conservazione della specie.
Il WWF riferisce ancora che i principali interventi, realizzati negli ultimi dieci anni per supportare la ripresa della popolazione di tigri in natura, includono l’aumento del numero delle forze dell’ordine per il controllo del territorio, la definizione di programmi di conservazione che mettono al centro le comunità umane, la tutela e il ripristino dell’habitat d’elezione del felino e l’implementazione di azioni di gestione per prevenire e mitigare il conflitto uomo-tigre.
L’aumento del conflitto, spiega la ONG, comporta una conseguente minore tolleranza per le tigri e rappresenta una minaccia significativa, sia per la popolazione locale che per le tigri stesse. Il WWF sta lavorando attivamente a fianco con le autorità del Bhutan e con i diversi portatori d’interesse, comprese le comunità locali, per definire un approccio olistico per mettere fine al conflitto uomo-tigre. In qualità di paladino nella conservazione delle tigri, il governo reale del Bhutan ospiterà nel 2024 una Conferenza sul finanziamento sostenibile nei paesaggi delle tigri.