XX edizione del Festival della Mente: quando la scienza diventa meraviglia

La XX edizione del Festival della Mente di Sarzana si svolge dal 1 al 3 settembre, tra gli appuntamenti in programma, tre sono dedicati al mondo della scienza
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La XX edizione del Festival della Mente di Sarzana, diretto da Benedetta Marietti e promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana, ha come tema la meraviglia e si svolge dal 1 al 3 settembre. Tra gli appuntamenti in programma, tre sono dedicati al mondo della scienza. Sabato 2 settembre alle 10.15 in piazza Matteotti, Guido Tonelli, sarà protagonista dell’incontro Materia. La magnifica illusione.

Il fisico di fama mondiale, uno dei padri della scoperta del bosone di Higgs, propone al pubblico un viaggio tra gli elementi che costituiscono la materia: da quella ordinaria, che compone rocce, pianeti ed esseri viventi, a quella nascosta negli angoli più remoti
dell’universo, dalle particelle elementari che si combinano in agglomerati stravaganti. Quali forme assume la materia all’interno dei buchi neri? In che senso il vuoto è uno strato materiale? Queste sono solo due delle domande a cui Guido Tonelli risponderà per farci comprendere che l’idea che la materia sia costituita da componenti eterni e immutabili non è altro che una magnifica illusione.

I partecipanti del Festival della Mente

Guido Tonelli lavora come fisico al CERN di Ginevra e come professore all’Università di Pisa. Ha ricevuto numerosi premi, come il Fundamental Physics Prize (2013), il Premio Enrico Fermi della
Società italiana di fisica (2013) e la Medaglia d’onore del Presidente della Repubblica (2014). Tra le sue pubblicazioni Cercare mondi. Esplorazioni avventurose ai confini dell’universo (Rizzoli,
2017), Genesi. Il grande racconto delle origini (Feltrinelli, 2019), Tempo. Il sogno di uccidere Chronos (Feltrinelli, 2021).

Sabato 2 settembre alle 14.30 al Teatro degli Impavidi, l’astrofisica
Ersilia Vaudo, durante la conferenza Mirabilis, racconta l’Universo
tramite le voci narranti di due elementi: la luce e la gravità. La scienza diventa la più grande delle avventure e dà accesso a mondi
inaccessibili, fuori dalle possibilità dei nostri sensi, ma che da sempre
cerchiamo di comprendere. Emerge un mondo di meraviglie, emozionanti “scosse di reale“, come le chiamava Victor Hugo. Si naviga fra punti di riferimento che cambiano, osservazioni che ci sorprendono, piccole e grandi rivoluzioni che mettono in discussione convinzioni e punti di vista.

Le partecipazioni degli esperti Ersilia Vaudo e Sabrina Speich

Ersilia Vaudo dal 1991 lavora all’Agenzia Spaziale Europea. Durante la sua carriera, ha ricoperto vari ruoli e lavorato per l’ESA di Washington DC (USA), dove era incaricata delle relazioni con la NASA. Nel 2022 è stata la curatrice della XXII Esposizione Internazionale della Triennale di Milano sul tema Unknown Unknowns. An introduction to mysteries. È presidente e co-fondatrice dell’associazione Il Cielo itinerante per promuovere l’alfabetizzazione STEM in zone di disagio e povertà educativa. Nel 2023 ha pubblicato con Einaudi Mirabilis. Cinque intuizioni (più altre in arrivo) che hanno rivoluzionato la nostra idea di Universo.

Sempre sabato 2 settembre alle 15 al cinema Moderno, l’oceanografa Sabrina Speich nell’incontro Meraviglioso immenso mare spiega al pubblico come la nostra esistenza sia inseparabile da quella del mare, un elemento che purtroppo oggi sta cambiando rapidamente. Il mare, così immenso da essere astratto, esercita da sempre un fascino per poeti, romanzieri e artisti. Ma è anche una fonte di meraviglia per gli scienziati, che ne rivelano i movimenti complessi ma ordinati, la ricchezza e la diversità, il suo impatto sulla società.

Sabrina Speich è oceanografa fisica e presidente di vari comitati
sull’oceano e sul clima sotto l’egida dell’Organizzazione meteorologica mondiale e dell’ONU. Oggi è professore all’École normale supérieure di Parigi e membro del Pierre-Simon Laplace Climate Institute. Conduce ricerche sul ruolo dell’oceano sul clima e sulla biodiversità marina, è membro dell’Accademia Europea delle Scienze e nel 2019 ha ricevuto la medaglia Albert Defant.

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