In Romagna “l’alluvione di maggio ha avuto un forte impatto anche sul patrimonio culturale”. Lo segnala Elisabetta Bovero, dirigente della Biblioteca Malatestiana di Cesena, invitata dall’Ifla, l’International Federation of Library Associations and Institutions, l’organizzazione bibliotecaria piu’ rilevante a livello internazionale, a partecipare al congresso internazionale delle biblioteche ospitato a Rotterdam dal 21 al 25 agosto.
“In generale i danni hanno coinvolto sia gli edifici che le collezioni. Analizzando la situazione di Cesena, Forli’, Faenza e Lugo, gli impatti sono stati diversi. La forza e la quantita’ di pioggia caduta in pochi giorni ininterrottamente ha messo a dura prova il tetto della Malatestiana aggravando le infiltrazioni, purtroppo frequenti negli edifici storici. Le azioni di protezione, rafforzate nei giorni dell’alluvione, hanno permesso di bloccare l’acqua salvaguardando il piano inferiore, lasciando intatti arredi e patrimonio”.
“Mentre la Malatestiana e’ stata coinvolta per le piogge intense ma non e’ stata toccata, come tutto il centro storico, dalla piena del fiume Savio, invece il deposito esterno della biblioteca Saffi di Forli’, cosi’ come le biblioteche di Faenza e Lugo sono stati raggiunti dalle esondazioni”, riferisce Bovero.
“La violenza dell’alluvione ha danneggiato il deposito esterno di Forli’, dove il fango ha raggiunto vari metri. Grazie all’intervento tempestivo molti volumi e documenti sono stati salvati e ricoverati nei freezer dei magazzini dell’ortofrutta. La congelazione della carta ha permesso di bloccare la proliferazione di muffe e funghi”.
“A Faenza e a Lugo, alcune sezioni al piano terra delle biblioteche sono state raggiunte da qualche decimetro di acqua creando danni agli edifici (muri ed impianti elettrici in particolare), agli arredi e ai volumi moderni”, conclude Bovero.
“Anche in questo caso, la pronta risposta dei bibliotecari e dei volontari, che sono anche riusciti a spostare in tempo i libri riposti nei piani piu’ bassi degli scaffali, cosi’ come l’intervento successivo alla piena, hanno portato in salvo una parte consistente del patrimonio danneggiato”.