“Il Governo Meloni, con l’approvazione del piano Nazionale del mare, colma una lacuna per l’Italia, che sino a oggi non aveva nessuna strategia a lungo termine sulle politiche del mare. Oggi, grazie al Cipom possiamo valorizzare il nostro mare, che è parte integrante dell’identità italiana e rappresenta non solo uno snodo cruciale per i traffici commerciali, ma anche un asset strategico per il turismo,” ha commentato il Ministro del turismo Daniela Santanchè.
Il Mediterraneo, infatti, risulta essere la prima area turistica in assoluto, con quasi 400 milioni di visitatori, oltre 20 milioni di lavoratori e il 32% degli arrivi internazionali da tutto il mondo. “Il turismo legato al mare non è solo quello nautico o quello delle belle spiagge e degli scogli da cui tuffarsi in acque cristalline, che ha comunque dei buoni numeri, ma è anche un intreccio di tipologie di turismo che ci possono consentire di destagionalizzare e di far vivere il comparto dodici mesi l’anno;, basti pensare al pescaturismo o all’ittiturismo, che al tempo stesso fanno rivivere i meravigliosi borghi marini e che contribuiscono, quindi, in modo importante a collocare la nostra Nazione al terzo posto in Europa per quanto riguarda l’economia blu,” ha proseguito il Ministro.
Alla luce di ciò, un piano che consenta di programmare e avviare una politica marittima unitaria e strategica, coinvolgendo attori pubblici e privati del “sistema mare”, è di capitale importanza anche per il turismo e si integra in maniera complementare con quanto il piano industriale del Ministero prevede in materia di turismo di mare. “Questo, per il Governo, non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza, una bussola che ci guiderà nei prossimi anni per far crescere l’Italia, che ha nel mare una delle sue principali risorse. Grazie al collega Musumeci per l’ottimo coordinamento e la straordinaria sintesi fatta dall’Esecutivo e dai dicasteri coinvolti,” ha concluso il Ministro del turismo Daniela Santanchè.