“Nessuna frana superficiale”: ecco cosa ha provocato la colata di detriti a Bardonecchia, l’analisi di Arpa

Arpa Piemonte pubblica un rapporto preliminare sulla colata di detriti che ha interessato Bardonecchia il 13 agosto: “più intensa perché non si verificava da sei anni”
MeteoWeb

A pochi giorni dall’evento che ha coinvolto Bardonecchia (TO) nella serata del 13 agosto scorso, è disponibile il rapporto d’evento preliminare, redatto dagli esperti di Arpa Piemonte, che descrive le cause della colata detritica che ha provocato ingenti danni a beni privati, pubblici e infrastrutture. Il rapporto riporta un’analisi preliminare della situazione meteorologica che ha determinato l’evento temporalesco e i risultati dei sopralluoghi effettuati nei giorni immediatamente successivi all’evento. Inoltre, il rapporto analizza il fenomeno dal punto di vista geologico, descrivendo gli effetti e fornendo una prima perimetrazione delle aree coinvolte, grazie anche ai sopralluoghi condotti dagli esperti dell’Agenzia.

La colata detritica si è originata nel bacino del Rio Frejus, storicamente noto per la frequente occorrenza di questo tipo di fenomeni, soprattutto nella stagione estiva quando i forti temporali coinvolgono queste zone dell’Alta Val Susa. Il passaggio della colata è avvenuto in paese intorno alle 21:00 – 21:30: nella parte più alta del paese, la miscela di acqua e detriti ha colmato completamente la sezione di deflusso, mantenendosi comunque all’interno dell’alveo e causando danni più contenuti; nella zona più a valle, compresa tra la rotonda di Via Torino e la confluenza con il Torrente Rochemolles, il materiale detritico è fuoriuscito dall’alveo causando ingenti danni, tra cui diversi edifici privati, una struttura alberghiera e il Commissariato di Polizia. Anche numerose autovetture e camper sono stati travolti e trasportati dalla colata, fortunatamente senza coinvolgere persone.

Secondo il rapporto, non ci sono state frane di versante ad alimentare la colata di fango e detriti che si è abbattuta su Bardonecchia. E la magnitudo del fenomeno è stata amplificata probabilmente perché era molto tempo che non si verificava una colata detritica nel bacino del torrente Frejus, caratterizzato da un’alta frequenza di questi fenomeni. Negli ultimi 26 anni, sono state registrate 11 colate detritiche significative nel bacino del Frejus e l’ultima, prima di domenica, era datata 8 agosto 2017. Nei 6 anni intercorsi, quindi – spiega il rapporto di Arpa – si erano distribuiti lungo il corso del torrente molti depositi superficiali, tra cui prevalenti accumuli di frana, che non erano stati portati a valle da piene. La sera del 13 agosto, invece, la portata del Frejus e dei corsi d’acqua secondari è improvvisamente aumentata per la pioggia provocata da una cella temporalesca stazionaria e alimentata dall’aria molto umida in una giornata con una temperatura di 3°C sopra la norma.

A Bardonecchia si lavora ancora per rimuovere i detriti

Il vicesindaco della Città Metropolitana di Torino, Jacopo Suppo, ha effettuato un sopralluogo a Bardonecchia, accompagnato dal sindaco di Chiara Rossetti per verificare lo stato di avanzamento dei lavori per rimuovere il materiale detritico e ripristinare la viabilità. La colata di detriti ha causato l’interruzione della SP216 del Melezet all’altezza della rotonda dove si trova la Polizia di Stato. La Viabilità metropolitana è intervenuta subito e in questi giorni sta lavorando per il ripristino e la pulizia della sede stradale della Provinciale 216, dell’alveo e per restituire la funzionalità idraulica ai corsi d’acqua nell’attraversamento dei ponti. Il vicesindaco Suppo ha voluto confermare l’impegno di Città metropolitana di Torino per Bardonecchia e ringraziare di persona i colleghi impegnati da giorni senza sosta. “C’è una quantità di detriti da rimuovere davvero impressionante”, spiega il vicesindaco metropolitano, “ma in questa prima fase, le risorse messe in campo da Città metropolitana, dal Comune, dalla Regione dalle Forze dell’ordine e dal volontariato sono sufficienti per dare una pronta risposta di ripartenza ai cittadini di Bardonecchia e ai tanti turisti che stanno passando qui la villeggiatura”. “Siamo di fronte a un evento estremo e inaspettato nella sua forza, purtroppo sempre più frequenti sul nostro territorio e particolarmente critico nelle aree montane che sono più fragili. Di qui la necessità di lavorare insieme fra istituzioni per assicurare la massima manutenzione del territorio”.

Il sindaco di Bardonecchia Chiara Rossetti si è detta orgogliosa di come il pronto intervento di tutte le forze in campo abbia consentito di restituire agibilità a gran parte del Comune: “l’area è molto circostanziata, per il resto abbiamo alberghi e attività commerciali aperte, è ripresa la stagione culturale: Bardonecchia è nella sua normalità e speriamo si riesca a finire quanto prima”.

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