Francia: un osso di neonato svelerebbe un Homo sapiens sconosciuto

In Francia è stato trovato nella Grotta du Renne un osso di neonato che svelerebbe un Homo sapiens finora sconosciuto agli scienziati
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Secondo uno studio, un antico osso di neonato ritrovato in una grotta francese rancese potrebbe appartenere a un tipo di Homo sapiens finora sconosciuto alla scienza. Le conclusioni di questa ricerca sono state pubblicato sulla rivista Scientific Reports da un team internazionale di antropologi guidato da Arthur Gicqueau dell’Università di Tolosa. L’osso in è un piccolo ileo (ovvero uno dei tre elementi che compongono l’osso iliaco dell’anca) ed è stato rinvenuto alcuni decenni fa nella Grotte du Renne, un sito risalente al Paleolitico che conserva informazioni preziose per ricostruire le ultime fasi della presenza dei Neanderthal nell’Europa occidentale e l’arrivo di primi umani anatomicamente moderni, avvenuto circa 42.000 anni fa.

In particolare, all’interno della grotta sono stati trovati strati di sedimenti più profondi, corrispondenti al periodo in cui il sito era occupato dai Neanderthal, e strati più superficiali, risalenti all’epoca degli uomini moderni. Come suggerisce anche la presenza di particolari manufatti di pietra attribuiti al Castelperroniano, una cultura preistorica di cui non sono mai stati identificati con esattezza gli autori, nel mezzo, si trova uno strato intermedio che corrisponde probabilmente a un periodo di convivenza tra Neanderthal e Homo sapiens.

Lo studio sull’osso trovato nella grotta francese

I ricercatori hanno riesaminato il piccolo ileo trovato alla base di questo strato intermedio, stabilendo che era appartenuto a un neonato. Gli esperti, confrontando il reperto con simili ossa di Neanderthal e di 32 bambini moderni, hanno stabilito che il reperto ha una morfologia unica, non assimilabile a nessuna delle due specie di ominidi. Questo dato potrebbe dunque indicare l’esistenza di un tipo di Homo sapiens finora sconosciuto e dotato di una morfologia leggermente diversa da quella dell’uomo moderno. Per quanto riguarda gli strumenti attribuiti al Castelperroniano, i ricercatori suggeriscono che potrebbero essere frutto di un processo di ibridazione, ovvero potrebbero essere stati sviluppati da umani moderni e poi copiati e modificati dai Neanderthal in base alle loro esigenze.

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