Il rover indiano Pragyan ha fotografato per la prima volta il lander Vikram, mentre i due veicoli continuano la loro esplorazione della Luna, a metà della missione Chandrayaan-3. Ieri, l’Indian Space Research Organization (ISRO) ha rilasciato immagini in bianco e nero di Vikram, che mostrano il lander appoggiato sulla superficie lunare coperta di polvere. “Sorridi, per favore! Il rover Pragyan ha scattato un’immagine del lander Vikram,” ha scritto l’ISRO in un post condividendo le immagini su X, ex Twitter. “L’immagine è stata scattata dalla telecamera di navigazione a bordo del Rover (NavCam)“.
La foto è stata realizzata mercoledì 30 agosto alle 07:35 ora indiana (03:30 ora italiana). Una delle immagini è annotata e mostra due dei sensori scientifici di Vikram dispiegati sulla superficie lunare: il Chandra’s Surface Thermophysical Experiment (ChaSTE) e l’Instrument for Lunar Seismic Activity (ILSA).
La missione Chandrayaan-3 è atterrata sulla Luna mercoledì 23 agosto. Il giorno dopo, il rover Pragyan è uscito dal lander ed entrambi i veicoli spaziali hanno iniziato le loro esplorazioni scientifiche. Nella settimana successiva allo sbarco, la missione ha inviato sulla Terra una serie di immagini e video di Pragyan che vagava sulla superficie lunare, lasciando tracce sul suolo lunare. L’immagine rilasciata è la prima a mostrare il lander dalla prospettiva del rover.
Il payload ChaSTE della missione è diventato famoso all’inizio di questa settimana, in quanto l’ISRO ha reso noto che ha effettuato misurazioni della temperatura della superficie lunare, le prime di questo tipo effettuate vicino all’area del Polo Sud da un sensore posizionato direttamente sulla superficie anziché in orbita. Lo strumento ha una sonda che ha perforato a 10 cm di profondità la morbida regolite lunare per comprendere come cambia la temperatura del suolo con la profondità.
Le misurazioni hanno rivelato un gradiente termico incredibilmente ripido nello strato superficiale: a soli 8 cm sotto la superficie, il terreno ha una temperatura gelida -10°C, mentre la superficie ha fatto registrare ben +60°C. La superficie della Luna può diventare incredibilmente calda durante le 2 settimane del giorno lunare perché il corpo celeste, a differenza della Terra, non è protetto da una spessa atmosfera che assorbirebbe il calore del Sole e bilancerebbe le differenze tra gli periodi in cui i raggi solari raggiungono o meno la Luna
Le temperature misurate da Vikram sono comunque piuttosto miti. Precedenti misurazioni effettuate da veicoli spaziali in orbita attorno alla Luna hanno mostrato che, specialmente attorno all’equatore lunare, le temperature possono raggiungere gli infernali +127°C durante il giorno e precipitare fino ai gelidi -173°C di notte, secondo la NASA. Per questo motivo, le missioni con equipaggio sulla Luna dovranno svolgersi durante l’alba lunare, quando il satellite si riscalda quanto basta per consentire agli esseri umani di lavorare, ma prima che diventi troppo calda.
Il successo della missione Chandrayaan-3
Chandrayaan-3 è ormai a metà della sua vita prevista poiché né il rover né il lander dovrebbero sopravvivere alle prossime 2 settimane di notte lunare. Le batterie dei veicoli a energia solare non sono abbastanza potenti da mantenere in funzione i loro sistemi quando le temperature precipiteranno e l’oscurità coprirà la superficie lunare.
La missione rappresenta il primo tentativo riuscito dell’India di sbarco sulla Luna e il primo atterraggio riuscito al mondo nella regione del Polo Sud. In precedenza, solo gli Stati Uniti, l’ex Unione Sovietica e la Cina erano riusciti a posizionare i propri veicoli spaziali sulla superficie lunare con una discesa controllata. All’inizio di quest’anno, un lander giapponese chiamato Hakuto-R si è schiantato colpendo il bordo di un cratere durante la discesa. La missione russa Luna-25 ha incontrato un destino simile solo 3 giorni prima del successo di Chandrayaan-3. La stessa India aveva già tentato un atterraggio lunare con Chandrayaan-2 nel 2019: sebbene il lander si sia schiantato a causa di un problema tecnico software, il suo orbiter studia ancora la Luna dall’alto.
Il Polo Sud lunare
La regione polare meridionale studiata da Chandrayaan-3 è di immenso interesse scientifico poiché si ritiene che i suoi crateri permanentemente in ombra contengano notevoli quantità di acqua ghiacciata. Quest’acqua, secondo gli scienziati, potrebbe essere estratta e utilizzata per produrre acqua potabile e ossigeno per i futuri equipaggi umani, il che ridurrebbe i costi di tali missioni.
Gli astronomi stanno anche osservando i crateri oscuri nella regione. Poiché le temperature all’interno di questi crateri sono molto stabili, gli scienziati pensano che potrebbero fornire un ambiente ideale per i telescopi spaziali di prossima generazione che consentirebbero ai ricercatori di scrutare l’universo più in profondità di quanto sia attualmente possibile.