Strada Regia delle Calabrie, anche Auletta entra nell’itinerario turistico

Grazie alla Strada Regia delle Calabrie "un volto turistico ed economico ai borghi dell’Appennino Meridionale"
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Anche Auletta è nel cammino ed itinerario turistico della Strada Regia delle Calabrie. Un cammino oggi georeferenziato. Grazie ad uno studio durato 8 anni, fattto sul campo, siamo riusciti a ritrovare l’antica Strada Regia delle Calabrie di fine ‘800. Nel cuore di boschi e campagne abbiamo ritrovato le aree di servizio di un tempo, con le trattorie e osterie di un tempo, le stazioni postali di un tempo. C’è il borgo di Auletta. Questo piccolo borgo della provincia di Salerno sorge in un territorio unico dal punto di vista geologico. Poco distante dal centro storico, infatti, è possibile ammirare le “Grotte dell’Angelo” (anche note come “Grotte di Pertosa-Auletta”), uno spettacolare sistema di cavità sotterranee, cunicoli e antri di origine carsica risalenti a 35 milioni di anni fa, formatesi per effetto dell’incessante azione erosiva del fiume “Negro” (un ramo sotterraneo del Tanagro), che scorre nel loro interno“: è quanto ha affermato Luca Esposito, architetto, storico, autore dell’attività di ricerca sulla Strada Regia delle Calabrie, Referente Nazionale, Archeoclub d’Italia, Progetto di Riqualificazione dei Borghi della Strada Regia delle Calabrie.

Auletta “era rinomata in passato per essere sede di una delle stazioni di posta lungo la Strada Regia delle Calabrie. Ancora oggi è possibile notare il vecchio edificio in prossimità del ponte che scavalca il fiume Tanagro, a valle del borgo. Ad Auletta si produce un pregiato olio extravergine d’oliva DOP, ma il prodotto di nicchia che ha conquistato chef e gourmet per le sue caratteristiche organolettiche e la sua versatilità è il Carciofo bianco del Tanagro, che viene celebrato ogni anno durante il Festival del Carciofo Bianco“. “La Strada Regia delle Calabrie rappresenta il cammino nuovo in grado di ridare un volto turistico ed economico ai borghi dell’Appennino Meridionale,” ha concluso Esposito.

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