Un accordo istituzionale in attuazione del cosiddetto Decreto Alluvioni è stato firmato oggi dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione delle Regioni Emilia Romagna, Toscana e Marche, Francesco Paolo Figliuolo e dal direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, al fine di ideare, sviluppare e implementare iniziative che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi di ricostruzione delle aree gravemente danneggiate dall’alluvione che ha colpito il territorio e le comunità emiliane a maggio. Grazie all’intesa – si sottolinea in una nota – potranno essere avviate iniziative per la rigenerazione urbana e la ricostruzione degli immobili danneggiati dagli eventi meteorologici eccezionali che hanno devastato molti comuni.
In particolare, i professionisti e i tecnici dell’Agenzia del Demanio contribuiranno alla definizione dei piani di azione sul patrimonio immobiliare pubblico da ricostruire. A tal fine, la struttura del Commissario Straordinario potrà avvalersi anche delle professionalità e competenze tecniche della Struttura per la Progettazione dell’Agenzia. L’accordo prevede, inoltre, che le attività di indirizzo alla progettazione e di ricostruzione garantiranno la rigenerazione urbana e la salvaguardia del patrimonio di interesse paesaggistico, architettonico e storico-artistico e sarà inoltre avviato un confronto con le organizzazioni dei cittadini affinché venga preservata l’identità, la memoria e il paesaggio delle aree interessate dagli interventi. Per la ricostruzione di questi luoghi, le parti si confronteranno non solo sui temi tecnici, ma anche sulle questioni che riguardano l’economia locale, la sostenibilità ambientale e sociale, la transizione digitale, per garantire la valorizzazione dello sviluppo del patrimonio dei beni culturali, artistici e paesaggistici.
Gli interventi di ricostruzione – si sottolinea – saranno improntati alla qualità architettonica, all’efficientamento energetico, alla produzione di energia da fonti alternative, alla salvaguardia del verde urbano e del paesaggio e all’accessibilità e all’inclusione sociale, con un’impronta innovativa e sostenibile. Non solo ricostruzione quindi.