Una squadra di soccorritori maltesi ha rinvenuto centinaia di corpi, forse 400, su una spiaggetta vicino alla città libica di Derna, travolta da una drammatica alluvione. Lo ha raccontato a Times of Malta il capo della missione di soccorso, Natalino Bezzina. Il team maltese, con l’aiuto di droni, era impegnato nella ricerca di corpi trascinati in mare dall’alluvione. Prima sono stati trovati sette corpi, fra cui tre bambini, in una grotta semi sommersa. Poi, quando sono proseguite le ricerche assieme a piccole imbarcazioni libiche, è stata avvistata una piccola baia con una spiaggia coperta di cadaveri. “Erano probabilmente circa 400, ma è difficile dirlo”, ha riferito Bezzina, spiegando che il mare forza 6 rendeva difficile accedere alla spiaggia. I maltesi hanno tuttavia recuperato dieci corpi e aiutato al recupero di altri 60.
A Derna, i soccorritori scavano alla ricerca dei dispersi e dei sopravvissuti, nonostante sia ormai passata una settimana dall’alluvione e le speranze di trovare qualcuno vivo siano ridotte al minimo. Il mare continua a restituire corpi, ma i volontari temono che molti cadaveri siano ancora sepolti sotto i metri di fango che hanno travolto la città, ora praticamente deserta. “Migliaia di persone non sanno dove dormire e non hanno cibo“, ha detto un responsabile delle ricerche dei dispersi, Salah Aboulgasem. “La città puzza di morte, praticamente chiunque ha perso qualcuno che conosceva”. “E’ un disastro di proporzioni epiche“, ha denunciato il responsabile dell’Oms in Libia, Ahmed Zouiten, mentre per Islamic Relief a Derna si rischia una “seconda crisi umanitaria“.
La stima delle vittime è ferma a oltre 11mila morti e il numero dei dispersi è di oltre 9mila. L’Oms ha riferito che sono 3.958 i corpi sinora identificati negli ospedali. Migliaia di cadaveri sono stati seppelliti nelle fosse comuni senza identificazione.