Mentre proseguono le ricerche dei dispersi a Derna, città devastata dall’alluvione in Libia della scorsa settimana, emergono anche i primi dati sui danni. Dei poco più di 6mila edifici che componevano la città, 891 sono andati completamente distrutti, mentre le palazzine sommerse dal fango sono 398. E dal fango e dal mare continuano a essere recuperati cadaveri. Un funzionario della Libia orientale, Osama Al-Fakhry, ha sottolineando che sono ancora in corso le operazioni di ricerca di eventuali sopravvissuti, ha evidenziato che il numero dei dispersi è incerto. “Non abbiamo dati precisi, ci sono intere famiglie spazzate via di cui nessuno ha notizia, e in molti ospedali ci sono registrazioni discordanti“, ha affermato.
Ci sono cadaveri incastrati tra le rocce, altri in mare raggiungibili sono con speciali equipaggiamenti. Un team algerino ne ha individuati oltre 50 a 7 miglia nautiche al largo del porto di Derna, “ma servono i sommozzatori, se avessimo i mezzi giusti potremmo recuperare 100 corpi al giorno“, ha detto il responsabile della squadra. “I corpi sono in decomposizione avanzata, diventerà impossibile identificarli”, ha avvertito il responsabile di un team di soccorritori tunisini incontrando i volontari degli altri Paesi stranieri in città.
Da tutta la Libia arrivano generi di prima necessità e medicine, volontari ed equipaggiamenti per contribuire ai soccorsi in una situazione che è disperata. Alle migliaia di vittime provocate dal crollo delle due dighe a monte della città, si aggiunge anche la tragedia di una squadra di soccorso greca. Quattro soccorritori greci, infatti, sono morti in un incidente stradale, poco dopo essere arrivati per prendere parte alle operazioni di ricerca e salvataggio. L’incidente è avvenuto mentre la squadra greca, composta da 19 persone, era in viaggio da Bengasi a Derna. Quattro membri del team sono rimasti uccisi e altri 15 feriti, sette dei quali in modo grave, ha dichiarato Othman Abdeljalil, Ministro della Sanità per la Libia orientale, in una conferenza stampa.