Archeologia, rinvenuto antico scheletro umano con cranio integro a Barberino Tavarnelle

Lo scheletro umano rinvenuto a Barberino Tavarnelle risale ad un’epoca che spazia tra tardo antico e Medioevo
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Uno scheletro umano intero con il cranio integro è stato rinvenuto nell’area adiacente alla Pieve di San Pietro in Bossolo, a Tavarnelle Val di Pesa (Firenze), nell’ambito del progetto culturale finanziato dal Comune di Barberino Tavarnelle, ottenuto in concessione dal Ministero per i Beni Culturali e realizzato, su incarico dell’amministrazione comunale, dalla Cooperativa Laboratori Archeologici San Gallo. Lo scheletro umano è risalente ad un’epoca che spazia tra il tardo antico e il Medioevo.

Gli scavi, nel corso dell’attuale campagna, la quarta, sono proseguiti in profondità nelle zone centrali dell’area, dove le archeologhe continuano a mettere in luce le strutture ancora in corso di identificazione. Tra gli elementi di novità emersi fino a questo momento, si spiega in una nota, si evidenzia il ritrovamento di una sepoltura posta nell’area sud dove è stata ampliata l’area di scavo. Si tratta di una sepoltura, probabilmente maschile, senza corredo, che si aggiunge a quella scoperta lo scorso anno nella stessa area, a pochi metri di distanza.

I dati fin qui raccolti – dichiara l’archeologa Chiara Marcotulli – sembrano confermare un orizzonte cronologico fra epoca tardo antica e Medioevo, dato il ritrovamento di reperti che sono ancora in corso di studio ma che, al momento, sono databili fra la fine del IV e l’XI secolo d.C.“.

Il team di archeologi, diretto da Chiara Marcotulli, è composto da Francesca Cheli, Lapo Somigli, Laura Torsellini e Benedetta Pacini, e dalle archeoantropologhe Silvia Gori ed Elisa Mori. Fa parte del gruppo di lavoro, inoltre, una studentessa della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Firenze, Chiara Santini, che sta svolgendo una tesi sui reperti ceramici di San Pietro in Bossolo. Da quest’anno, ha preso avvio anche il progetto di Archeologia Pubblica, con il coordinamento delle archeologhe Marianna De Falco e Chiara Molducci, con l’obiettivo di raccontare le indagini e coinvolgere la comunità locale. “Siamo molto contenti del percorso di ricerca condotto dal 2020“, dichiara il sindaco David Baroncelli.

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