Chandrayaan-3, più domande che risposte: il lander indiano Vikram ha registrato un terremoto sulla Luna

Il lander "ha registrato un evento, sembra essere naturale"
MeteoWeb

Il rover lunare indiano potrebbe avere rilevato la prima prova di un terremoto lunare dagli anni ’70. L’Instrument for Lunar Seismic Activity (ILSA) sul lander Vikram ha rilevato l’attività sismica sulla superficie della Luna lo scorso 26 agosto. Il lander è atterrato sul Polo Sud del satellite 3 giorni prima, come parte della missione Chandrayaan-3, la prima missione dell’India verso la superficie lunare.

Se venisse confermato, il terremoto lunare – che la missione ha rilevato insieme ad altre attività, inclusi i movimenti del rover indiano Pragyan – potrebbe fornire agli scienziati uno raro scorcio delle misteriose viscere agitate del compagno lunare della Terra. Il lander “ha registrato un evento, che sembra essere naturale, il 26 agosto 2023,” ha scritto l’Indian Space Research Organization (ISRO) su X, ex Twitter. “La fonte di questo evento è sotto indagine“.

I terremoti sulla Luna

Le missioni lunari Apollo tra il 1969 e il 1977 hanno rilevato per la prima volta l’attività sismica sulla Luna, dimostrando una complessa struttura geologica nascosta nel profondo, non quindi uniformemente rocciosa come le lune marziane Phobos e Deimos.

Negli ultimi anni, strumenti di analisi avanzati e modelli computerizzati hanno consentito agli scienziati di vagliare i dati raccolti da Apollo e da altre missioni e costruire un quadro più chiaro del misterioso interno della Luna. Uno studio della NASA del 2011 ha rivelato che il nucleo del satellite, proprio come quello della Terra, era probabilmente costituito da ferro fluido che circondava una palla di ferro solida e densa. Nel maggio 2023, i ricercatori hanno utilizzato i dati del campo gravitazionale per confermare questa ipotesi del nucleo di ferro, suggerendo anche che sezioni del mantello fuso della Luna potrebbero essere separate dal resto, fluttuando in superficie come grumi di ferro e generando terremoti mentre si spostano.

Queste scoperte, però, sono solo parte dei segreti della Luna. Campi magnetici sono prodotti all’interno dei corpi planetari dal movimento agitato del materiale nei nuclei fusi elettricamente conduttivi dei pianeti. Oggi l’interno della Luna non magnetica è molto diverso da quello magnetizzato della Terra: è denso e per lo più ghiacciato e contiene solo una piccola regione del nucleo esterno che è fluida e fusa. Gli scienziati ritengono che l’interno della Luna si sia raffreddato abbastanza rapidamente e in modo uniforme dopo la sua formazione circa 4,5 miliardi di anni fa, il che significa che non ha un forte campo magnetico, e molti scienziati credono che non lo abbia mai avuto.

Come possono quindi alcune delle rocce risalenti a 3 miliardi di anni fa, recuperate durante le missioni Apollo della NASA, sembrare essersi formate all’interno di un campo geomagnetico abbastanza potente da rivaleggiare con quello della Terra? A domande come queste, missioni come Chandrayaan-3 potrebbero aiutare a rispondere. Poiché il lander e il rover della missione sono entrambi alimentati a energia solare, sono attualmente in modalità di sospensione finché la Luna non uscirà dalla sua notte di circa 14 giorni. Quando il Sole colpirà nuovamente il Polo Sud lunare il 22-23 settembre, entrambi gli strumenti saranno pronti a cercare le risposte.

Condividi