Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico FVG ha diffuso una statistica dettagliata dei propri interventi nel corso degli ultimi dieci anni, dal 2013 al 2023 (i dati sono aggiornati al 31 agosto 2023). Dalle 199 missioni del 2013 si è passati alle 402 del 2022, riporta “Il Gazzettino”. Nei primi 8 mesi del 2023, invece, gli interventi sono stati 270 ma bisogna specificare che l’andamento atmosferico ha limitato le uscite in montagna nei mesi estivi. Le missioni in elicottero, poi, sono cresciute da 101 a 164 (120 nel 2023) con un picco nel 2021 (191 volte), cioè quasi 2 volte al giorno. Inoltre, nel 2013 i giorni/uomo impiegati per il soccorso erano 1.117, nel 2022 erano 2.052 e quest’anno sono già 1.275.
Escursionismo la causa maggiore di intervento
Gli interventi del Soccorso Alpino legati all’escursionismo rappresentavano il 34% dieci anni fa, ma questa percentuale ha raggiunto il 50-55% dal 2020 in poi. In particolare, 51,9% nel 2022 e 49,3% fino ad agosto 2023. Il picco si registra nel 2021: gli interventi legati all’attività di escursionismo hanno rappresentato il 54,2% di tutti gli interventi. Dopo l’escursionismo, l’altra causa di intervento è rappresentata dall’alpinismo, ma qui le percentuali sono molto più basse, dal 4% al 9% degli interventi.
I casi di malore si mantengono stabili attorno al 10 per cento – riporta ancora “Il Gazzettino” – ma quest’anno siamo però già all’11,5%. Per quanto riguarda i decessi, nel 2023 sono già 17. Nel 2022 e 2021, sono stati 29. Nei dati degli ultimi 10 anni, spiccano quelli del 2017, quando si sono registrati 41 morti, e del 2016, con 34 morti.
“Il Gazzettino” definisce gli escursionisti “sprovveduti e incapaci” sulla base degli interventi di soccorso motivati da “incapacità e incompetenza”, che sono cresciuti negli anni ad iniziare dal 2,8% degli interventi del 2013. Questa percentuale ha superato il 10% nel 2016, per diventare del 14,7% nel 2021 e del 10,5% nel 2022. Nei primi 8 mesi del 2023, questa percentuale è già del 9,7%.
Dal profilo di quanti sono soccorsi – riporta ancora “Il Gazzettino” – emerge che pochissimi di loro sono iscritti al Cai, il Club Alpino Italiano. Si parla spesso di “incidenti” e di “alpinisti esperti” quando avvengono tragedie in montagna, ma i dati del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico FVG offrono una lettura diversa: si tratta spesso di persone non adeguatamente preparate alle uscite in montagna, “sprovveduti e incapaci” appunto, che vanno incontro ad incidenti che spesso si rivelano fatali.