Orsa Amarena, l’aggiornamento del Parco sulle condizioni dei cuccioli

Secondo gli ultimi aggiornamenti del Parco, i cuccioli dell’orsa Amarena “sono vivi ma si sono separati”
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I due cuccioli dell’orsa Amarena, uccisa a colpi di fucile nell’Aquilano, si sono separati. È quanto emerge dal bollettino odierno del Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise sulla ricerca e i tentativi di cattura dei due piccoli di orsi marsicani. “Dopo quattro giorni di ricerche ininterrotte abbiamo la consapevolezza che i cuccioli dovrebbero essere entrambi ancora vivi e che si sono separati – scrive il Parco – Possiamo confermare che i due cuccioli sono molto mobili e attivi sul territorio, tanto che sono stati avvistati nei dintorni di due centri abitati situati all’interno del perimetro del Parco (a circa 25km di distanza da San Benedetto dei Marsi), anche se in momenti diversi. Proseguono e proseguiranno senza sosta le attività di ricerca, con l’obiettivo di tentare una cattura, ove necessario, e confermare l’effettiva separazione dei due cuccioli in luoghi diversi, escludendo così la possibilità di un doppio avvistamento dello stesso cucciolo. A margine degli aggiornamenti sulle operazioni di ricerca, è importante sottolineare che la loro mobilità è un elemento che fa ben sperare sulle condizioni di salute dei cuccioli e sulla loro capacità di sopravvivenza”.

Il Parco si costituirà parte civile

Il Parco nazionale d’Abruzzo si costituirà parte civile nel procedimento penale a carico dell’indagato, Andrea Leombruni di 56 anni, di San benedetto dei Marsi, accusato di aver ucciso l’orsa Amarena. È quanto ha deciso il Consiglio direttivo del Parco, che si è riunito per valutare la propria definizione a seguito della morte improvvisa del plantigrado. Nell’intraprendere l’azione legale messa nero su bianco in una delibera, il Parco “ringrazia il personale per lo sforzo profuso nel tempo per la conservazione del patrimonio animale del Parco e per l’impegno che metterà nella ricerca dei cuccioli e invita le amministrazioni del Parco e dei Comuni contigui a rafforzare l’inderogabile impegno comune per la gestione della convivenza possibile tra uomo e natura“. Chiesto infine alla cittadinanza e agli ospiti del territorio “di continuare nel proprio impegno per la salvaguardia che solo in pochissimi momenti ha vacillato nei cento anni di storia“.

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