Era fortemente auspicato da Uncem insieme con CONAF, SISEF, PEFC, FSC, Compagnia delle Foreste. Tagliare il bosco sarà più facile per tutte le imprese, che da tempo chiedevano semplificazioni efficaci. E così, da ieri le pratiche selvicolturali sono considerate “tagli colturali” e non necessiteranno più di alcuna autorizzazione paesaggistica. Lo prevede l’emendamento al Decreto Asset presentato dal Senatore e Presidente della IX Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura Luca De Carlo, che così supera il problema del “doppio vincolo” paesaggistico, che negli ultimi anni ha creato numerosi aggravi burocratici alla gestione forestale.
L’emendamento di De Carlo – come riporta Sherwood – ha proposto una piccola modifica normativa al Codice dei beni culturali e del paesaggio tanto semplice quanto risolutiva di una situazione che si trascina ormai da anni: all’articolo 149, comma 1, lettera c) del Codice – laddove la norma descrive le deroghe alla preventiva autorizzazione paesaggistica – si esplicita chiaramente che tali deroghe, che fino ad oggi valevano soltanto per i boschi vincolati dall’articolo 142 (Aree tutelate per legge), verranno estese anche ai boschi vincolati dall’articolo 136, ovvero quelli ubicati nelle aree considerate di “notevole interesse pubblico” e definite da decreti ministeriali specifici, le famose foreste sottoposte a “doppio vincolo” paesaggistico.
“Era buonsenso – evidenzia Marco Bussone, Presidente Uncem – bloccato da contrapposizioni e insensata lettura del Codice da chi non vede il paesaggio plasmato dall’uomo che lo vive. È così da sempre. I doppi vincoli erano formule antiche che mettevano in crisi solo chi vive e lavora in montagna, imprese boschivi, e anche Comuni. Bene ha fatto il Senatore De Carlo a intervenire accogliendo la proposta fatta da una ampia cordata di chi si occupa di territorio e foreste”.